Siccità, il Veneto lancia il progetto per desalinizzare l'acqua del mare

Jesolo come Israele, ma il problema rimane la burocrazia

In tanti cominciano a pensarlo: bisogna desalinizzare l’acqua del mare per combattere la siccità. L’ex sindaco di Jesolo, ora consigliere comunale, Valerio Zoggia, ha lanciato questa crociata per la desalinizzazione dell’acqua del mare che certo non manca sulla costa veneziana come nel resto della penisola. Questo è il punto di partenza, ovvero iniziare dal territorio per arrivare a Roma e Bruxelles, prima che sia troppo tardi. L’agricoltura è in ginocchio da anni a causa della mancanza d'acqua e quest’anno i problemi aumenteranno con la bella stagione perché non sta piovendo e numerose colture appaiono a rischio. L’acqua è un bene fondamentale per noi esseri umani e naturalmente per l’agricoltura, nonché la zootecnia. Ma dal Governo fino all’Europa non si è ancora affrontato questo argomento in modo serio e concreto, con programmi e stanziamenti che consentano di garantire la tecnologia necessaria per iniziare. La tecnologia per desalinizzare esiste, è alla portata e risulta opportuno guardare cosa è stato fatto in Paesi come Israele, che devono fare i conti con la desertificazione. Ma in mare di acqua ce n’è tanta ancora. La maggior parte del Pianeta è coperta dall’acqua. Israele era ed è un deserto e il 75% dell’acqua arriva proprio dal mare, attraverso i procedimenti della desalinizzazione. Ci sono poi altre tecnologie, come il riciclo dell’acqua proveniente dall’umidità e molto altro. Noi siamo ancora alla deviazione di fiumi e canali. Ormai, per quanto riguarda neve, pioggia e ghiacciai, i prossimi decenni saranno un disastro. Una tecnologia che costa molto poco per trasformare l’acqua di mare in acqua dolce esiste e la possiamo impiegare anche in Italia, dove abbiamo chilometri e chilometri di coste.