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Covid, procedimento disciplinare dell’Iss per Frasca e Palazzo. Ma avrebbero violato regole “inesistenti”

Le norme che le studiose avrebbero disatteso furono introdotte dopo l’invio di un paper a “Pathogens”. Ocone, l’altro autore dello studio, non deve rispondere di alcuna infrazione in quanto non dipendente dell’Iss

10 Marzo 2023

Covid, procedimento disciplinare dell’Iss per Frasca e Palazzo. Ma avrebbero violato regole “inesistenti”

L’istituto superiore di sanità ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti delle immunologhe Loredana Frasca e Raffaella Palazzo, del Centro nazionale dell’Iss per la ricerca e la valutazione pre-clinica e clinica dei farmaci. Ma il regolamento sul quale si basa l’Istituto, sarebbe “inesistente”.
Lo scorso 2 febbraio, Frasca e Palazzo, insieme col ricercatore Giuseppe Ocone, avevano pubblicato un paper sulla rivista scientifica internazionale Pathogens che conteneva verità scomode che, come riporta La Verità, avrebbero fatto infuriare i dirigenti dell’Istituto superiore di sanità. “Allo stato attuale, può essere possibile e utile riflettere sugli eventi avversi documentati di questi vaccini basati sui geni”, scrivevano, tra le varie conclusioni, le immunologhe. L’istituto guidato da Silvio Brusaferro aveva preso le distanze dallo studio Sicurezza dei vaccini anti Covid-19 nei pazienti con malattie autoimmuni, nei pazienti con problemi cardiaci e nella popolazione sana, scrivendo in un comunicato stampa secondo il quale la ricerca “riporta esclusivamente l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto superiore di sanità”.
Adesso l’Iss ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti di Frasca e Palazzo “per aver eluso l’iter di approvazione di un articolo scientifico prima della pubblicazione”, hanno confermato dalla sede di Viale Regina Elena. Ocone, in quanto non dipendente Iss, non deve rispondere di alcuna infrazione, mentre la raccomandata, con la contestazione, al momento sarebbe stata recapitata solo a Palazzo, ma dall’Istituto fanno sapere che anche Frasca ne è destinataria in quanto si tratterebbe di “un iter dovuto”. 

La revisione dei tre ricercatori è stata inviata quando non c’era alcun regolamento dell’Iss da osservare

Lo precisa bene il documento "Promozione dell’integrità della ricerca: linee di indirizzo dell’Istituto superiore di sanità", che Brusaferro ha fatto redigere. E dove si legge, tra l’altro, che “i contributi da pubblicare sono sottoposti al vaglio dei responsabili di struttura relativamente alla congruità dei contenuti”. I tre ricercatori non avrebbero rispettato l’iter, prima di fornire il paper alla rivista scientifica, ma il lavoro venne consegnato a Pathogens il 28 dicembre 2022. La revisione era già stata inviata, come da prassi, dai ricercatori alla rivista il mattino del 25 gennaio 2023, alle ore 9.30. E non c’era alcun regolamento dell’Iss da osservare.
Il codice di comportamento per i dipendenti, racconta ancora La Verità, venne diramato dalla piattaforma anticorruzione il pomeriggio di quel 25 gennaio, alle ore 17.06. Con una dicitura inequivocabile: “La pubblicazione, avvenuta in data odierna, determina il termine iniziale di efficacia del codice”. Quindi, il paper revisionato mandato a Pathogens 8 ore prima non poteva sottostare a un codice non ancora consegnato ai dipendenti. Senza contare che molti all’Iss avrebbero ricevuto le linee di indirizzo solo il giorno seguente, 26 gennaio. Saranno gli avvocati delle parti in causa a contesta- re punto per punto un procedimento disciplinare ingiustificato.

Gli scienziati hanno sollevato interrogativi “sulla reale necessità di somministrare” ancora i vaccini mRna

Lo studio di Frasca, Palazzo e Ocone sollevava interrogativi scientifici “sulla reale necessità di somministrare” ancora i vaccini mRna “con effetti a lungo termine poco chiari a persone a rischio con condizioni autoimmuni, così come a persone sane, al tempo delle varianti di Omicron”. I ricercatori dicevano chiaramente che il paper “non mira a discutere l’efficacia dei vaccini Covid-19 contro l’originale e le prime varianti Sars-CoV-2, poiché tale efficacia è stata documentata dalle pubblicazioni al primo lancio di i vaccini genetici”.
Però passavano in rassegna numerosi dubbi, evidenziati da sempre più scienziati. Come gli interrogativi sul ruolo della proteina Spike prodotta dopo il vaccino, che “può danneggiare i cardiomiociti e i periciti cardiaci e ha una serie di effetti patogeni, inclusa l’interferenza con i percorsi al lavoro per tenere sotto controllo lo sviluppo del cancro”.

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