Portovesme, 4 operai su una ciminiera a 100m di altezza contro il caro energia e lo stop degli impianti

I lavoratori sulla ciminiera più alta contro lo stop degli impianti dovuta al caro energia. "Prende corpo la cassa integrazione di 1.500 lavoratori e il licenziamento di 62 lavoratori interinali"

È ancora caos sul caro energia. Gli impianti della Portovesme srl rischiano la chiusura e così 4 dipendenti da stamattina alle 3 sono su una ciminiera a 100 metri di altezza nel Sulcis, protestando contro il rischio di chiusura di tutti gli impianti e del licenziamento di circa 1300 dipendenti. Una mobilitazione "in segno di protesta" per cui si sono asserragliati "nella ciminiera più alta della  fabbrica". "Chiediamo alla politica sarda e nazionale un impegno concreto per risolvere il problema del caro energia".

Portovesme, 4 operai su una ciminiera a 100m di altezza

È la Regione Sardegna ad essere accusata dei ritardi sulla crisi dello stabilimento di Portovesme srl, in particolare dalla Cgil. In una nota i dipendenti hanno spiegato che oggi, 28 febbraio “è la data entro la quale si devono presentare le soluzioni tecnico-giuridiche per interrompere la procedura di fermata dell'80% delle attività della Società, con la chiusura di interi reparti e dell'impianto di raffinazione di San Gavino Monreale".

I dipendenti che rischiano il posto di lavoro sono 1.300. "Da ieri i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente, nel piazzale della Portovesme srl, con presidio nella portineria degli appalti, dove sono state anche piazzate alcune tende".

"La situazione, legata al caro energia e le proposte di risoluzione sono state sottoscritte lo scorso 20 gennaio durante l'incontro tra la Regione Sardegna, Portovesme Srl, RsuPortovesme Srl e Segreterie Territoriali Filctem Cgil, FemcaCisl, Uiltec Uil e le confederazioni territoriali Cgil, Cisl eUil".  Per quanto riguarda le procedure di Cassa Integrazione, queste sono partite "mettendo addirittura in taluni casi i lavoratori gli uni contro gli altri, come si è potuto constatare in questi giorni negli appalti, anello debole del sistema produttivo che andrebbe maggiormente tutelato così come i lavoratori somministrati".

Operai della Portovesme: "Nessun atto concreto finora"

Gli operai della Portovesme srl scrivono “con grande rammarico” che il 28 febbraio è arrivato “senza che ci sia stato nessun atto concreto, sia di tipo commerciale tra privati, che di fonte governativa e/o legislativa per calmierare il prezzo e garantire la continuità produttiva. Questo - continuano - non è un colpo di testa, ma è un'azione a sostegno delle vertenze e delle iniziative messe in atto sino a ora dalle Rsu e dai sindacati. Noi a questo punto abbiamo la necessità di avere un incontro urgente al ministero per aprire un confronto nazionale con tutti gli interlocutori seduti allo stesso tavolo e trovare una soluzione subito sul fronte energia. Non bastano le rassicurazioni, ma per farci scendere servono impegni seri e forti".