Luciano Passariello, ex consigliere regionale FI della Campania, in arresto per appalti truccati presso Sma

Luciano Passariello è in carcere a Poggioreale perché "abusava della sua posizione": tra il dicembre 2017 e il febbraio 2018 avrebbe ricevuto oltre 20mila euro in nero per la campagna elettorale

L'ex consigliere regionale della Campania Luciano Passariello (Fi) è finito in manette insieme ad altri 4 per aver concesso degli appalti in maniera irregolare. Nell'inchiesta sono 30 le persone indagate e 9 i provvedimenti cautelari

Campania, Passariello arrestato per appalti pilotati

Luciano Passariello, candidato con Forza Italia alle Politiche 2018 ma non eletto, è finito in carcere in seguito all'indagine su presunti appalti truccati presso la Sma Campania. La Sma è una società in house della Regione cioè un ente pubblico controllato a cui si affidano dei lavori senza gara. La Sma lavora in ambito ambientale, ad esempio della prevenzione e del contrasto degli incendi o della bonifica di terreni inquinati. 

Il gip di Napoli, Antonio Baldassarre, ha predisposto le indagini per 30 persone, i provvedimenti cautelari per 9 e l'arresto per 5, tra cui Passariello. Sottoposti a custodia cautelare in carcere anche Alessandro Soria, responsabile area Manutenzione del territorio della Sma Campania e Cosimo Silvestro, responsabile Relazioni esterne e industriali della stessa società. Ai domiciliari, invece, Agostino Chiatto (definito dagli investigatori "il factotum di Passariello per l'aggiudicazione di alcuni appalti") e Antonio Tuccillo, amministratore e gestore di una delle società coinvolte nell’inchiesta.

Il politico, consigliere Regionale nel periodo sotto indagine, è accusato di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente in pubblici appalti, finanziamento illecito dei partiti.

Corruzione Consigliere regionale Campania

Passariello, "abusando della sua posizione", avrebbe pilotato gli appalti. Una delle sue prime mosse è stata quella di aver "sponsorizzato e di fatto determinato la nomina di Lorenzo Di Domenico, indagato a sua volta, prima come amministratore unico e poi come consigliere delegato della Sma".

Di Domenico diventa quindi il suo uomo di fiducia. In un'intercettazione fra Passariello e Di Domenico si sente: "Secondo te perché io ti ho messo là (in Sma, ndr), se non per fare soldi?".

Inoltre è accusato di aver ricevuto, tra il dicembre 2017 e il febbraio 2018, oltre ventimila euro in contanti e "in nero" da diversi amministratori e rappresentanti di società attive nel settore ambientale a sostegno della sua candidatura alla Camera nel 2018 nel collegio uninominale di Napoli-Ponticelli.