Benno Neumair, i perché dietro all'ergastolo: "Piena capacità di intendere e di volere"
Nel 2021 aveva ucciso i genitori e gettato i corpi nell'Adige, per poi essere condannato al carcere a vita lo scorso 19 novembre. Oggi la conferma della Corte: "Il disturbo di personalità non ha inciso"
Benno Neumair era nel pieno delle sue "capacità di intendere e di volere". Lo assoda oggi la Corte d'Assise di Bolzano, confermando la condanna all'ergastolo del 31enne per l'omicidio di entrambi i genitori, avvenuto il 4 gennaio 2021.
Benno Neumair, i perché dietro all'ergastolo: "Piena capacità di intendere e di volere"
Lo scorso 19 novembre 2022 il giovane bolzanese era comparso di fronte alla stessa Corte, che gli aveva prospettato la massima pena, quella del carcere a vita. Poi, però, i dubbi. Quanto avrebbe influito sul suo operato lo stato di malessere psichico di cui era affetto da tempo? Oggi i giudici hanno sciolto ogni residuo di incertezza: "Il disturbo di personalità dal quale è risultato affetto l’imputato (…) non ha inciso sulla capacità di intendere e di volere al momento della commissione dei reati". In altre parole, Benno Neumair era pienamente padrone delle proprie facoltà nel momento in cui ha ucciso il padre, Peter Neumair (63 anni) e la madre, Laura Perselli (68 anni), prima di sbarazzarsi dei corpi gettandoli nelle acque del fiume Adige.
Ma c'è di più. Se per il primo omicidio, quello del padre, è stata soltanto rifiutata l'argomentazione dell'instabilità mentale, per il secondo, ovvero quello della madre, la Corte ha ritenuto opportuno riconoscere anche l'aggravante della premeditazione: non si è quindi trattato di un'aggressione, ma di un agguato ponderato in precedenza.
Il fatto, poi, che il 31enne abbia confessato spontaneamente l'uccisione dei due insegnanti in pensione non ha spostato l'ago della bilancia. La Corte, infatti, ha deliberato che "l’avvenuta confessione da parte dell’imputato è intervenuta in un momento in cui il materiale probatorio raccolto era assolutamente sufficiente ad affermare la colpevolezza dell’imputato".
Il materiale a cui si fa riferimento corrisponde alla ricostruzione dei "fatti del giorno dell'omicidio e di quelli successivi", oltre a essere comprensivo di "tutte le testimonianze e i risultati delle indagini scientifiche di ogni tipo". "Questo esame - continua la nota ufficiale diramata dal Tribunale di Bolzano - ha portato ad affermare oltre ogni ragionevole dubbio la commissione dei reati contestati da parte dell’imputato".