Vinted e le truffe online: dalle finte borse Dior alle AirPods fake. Ecco le più frequenti
Il caso di una ragazza che ha acquistato una borsa di Dior a 2mila euro in meno rispetto al prezzo di listino: era contraffatta
Occhio a Vinted. Perché le truffe, sul web, non passano mai di moda. Dalle finte borse di Dior alle AirPods fake: l’imbroglio, se non si presta la massima attenzione, è dietro l’angolo. Esempio: un utente mette in vendita un paio auricolari false spacciandole per quelle originali, mettiamo, della Apple. E alle domande degli acquirenti continua a rispondere che il prodotto è autentico. Una volta ricevute il compratore scopre che sono false. E le rispedisce al mittente. Che a quel punto, in malafede, dice che sono state sostituite e che è stato a sua volta truffato. A chi dare ragione? Qui il meccanismo si intoppa.
Scontrino su carta non termica e mancanza del numero seriale: la finta borsa di Dior
Lo scorso gennaio una ragazza ha denunciato su TikTok di essere stata truffata per l'acquisto di una borsa di marca Dior del valore (teorico) di 2.500 euro, messa in vendita a 500 euro, con tanto di scontrino a provarne l’autenticità. Dopo aver ricevuto il pacco però ha notato alcuni particolari: lo scontrino, per esempio, “era su carta non termica”, ma non solo. “C’erano anche altri indizi che mi hanno portato a capire che fosse falsa: come la mancanza del numero di serie in un punto specifico”, ha raccontato la ragazza. Per il resto, però, sembrava perfetta. E qualcuno degli utenti l’ha rimproverata: “Come hai fatto a cascarci?”. Domanda alla quale ha risposto: “C’è tanta gente che vende oggetti anche preziosi solo perché non li usa più”. Questo, però, evidentemente non era il caso.
Una delle truffe più frequenti si presenta quando si contatta direttamente il venditore
Una delle truffe più frequenti vede l’acquirente non presentare reclamo formale tramite Vinted, bensì contattare in privato il venditore, tentando di truffarlo in altro modo, ancor più subdolo: il truffatore sostiene di aver ricevuto un oggetto danneggiato, può addirittura allegare delle foto, prese da Internet o create appositamente per sembrare realistiche. Chiederà quindi al venditore di annullare l'ordine, sostenendo di non voler aprire controversie per evitare tempi troppo lunghi o voler evitare discussioni. Ancora una volta, la scusa sarà differente e basata sulle tecniche di ingegneria sociale. Il risultato sarà comunque uno: convincere la vittima, la quale andrà ad annullare l'ordine, rimborsando i soldi all'acquirente, che sicuramente poi sparirà tenendosi la merce.
Ma come si può si fare in caso di truffa avvenuta? L'acquirente presenta formale richiesta di rimborso alla piattaforma Vinted. Il venditore che sa di aver spedito correttamente il prodotto, e sospetta quindi una truffa, può far sentire la propria voce segnalando a Vinted la sua posizione. Un suggerimento che viene dato ai venditori è filmare il momento in cui l'ordine viene impacchettato e portato al centro di spedizione, così da provare di aver spedito un ordine integro e senza difetti. Sulla base delle proprie valutazioni e le prove ricevute, Vinted decreta chi tra le due parti ha torto o ragione. Il consiglio migliore, però, è il solito e più banale quando si parla di acquisti sul web: massima prudenza.