Prof della Sapienza accusato di violenza su ex moglie e figlia, Cesare San Mauro a processo, lui: "Diffamazione e calunnie"
Cesare San Mauro finito a processo dopo le accuse di presunte percosse mosse dalla procura. L'uomo ha già smentito tutto
Un prof della Sapienza e avvocato del Coni, Cesare San Mauro è finito a processo dopo che la procura gli contesta di aver perpetrato presunte violenze fisiche e psicologiche sulla ex moglie e figlia. San Mauro si è già difeso sui social, parlando di "diffamazione" e di "calunnie della mia ex moglie che mi accusa di percosse a lei e alla mia adorata figlia".
Prof della Sapienza accusato di violenza su ex moglie e figlia, Cesare San Mauro a processo
"Questa ricostruzione di fatti inesistenti (risalenti a sei anni fa), fu già oggetto di un identico disegno diffamatorio ed evidenzia in modo macroscopico e inconferente le accuse formulate dalla mia ex moglie e fatte proprie dal pm quasi cinque anni fa", si difende il professore universitario dell'ateneo di Roma. "I fatti a me falsamente attribuiti non sono di alcun interesse pubblico non rivestendo io alcun incarico pubblico, travolgono la privacy di una minore di 15 anni, mettono in estremo disagio i miei due figli di un precedente matrimonio e la mia attuale coniuge e cercano di infangarmi come professionista e come docente universitario. Agirò in via legale contro i responsabili".
Presunte percosse alla moglie e alla figlia: la ricostruzione
Cesare San Mauro è accusato dalla procura di aver picchiato la figlia minorenne, procurandole anche presunte violenze psicologiche. A questo si aggiungono anche presunte lesioni personali nei confronti dell'ex moglie che secondo le ricostruzioni, sarebbe stata sbattuta in un caso violentemente contro la porta, ed in un altro colpita con un pugno.
I magistrati nel capo di imputazione, hanno riportato le frasi che l'uomo avrebbe urlato alla figlia, "che la sua vita sarebbe finita, che avrebbe vissuto sempre con lui e che avrebbe continuato a picchiarla", in un'epoca dei fatti che risalirebbe a cavallo tra il 2016 e del 2017. In mezzo una separazione. "Un brusco cambiamento delle abitudini e degli orari, ossia pranzando alle 15,30 - 16 e non facendole fare merende - aggiungono i magistrati - con la figlia travolta da "ansia e paura tanto da sviluppare la sindrome del rifiuto della figura paterna".