Cospito, ora è il turno anche di Ilaria Cucchi: "Condizioni allarmanti, non vuole vedere politici"
Continuano le visite istituzionali all’anarchico condannato al 41-bis nel carcere di Opera. La senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra: “Condizioni a dir poco allarmanti”
C’è la fila per incontrare Alfredo Cospito. Questa mattina è stato il turno di Ilaria Cucchi, che al carcere di Opera si è trattenuta circa un’ora per un colloquio con l’anarchico detenuto in regime di 41-bis. “Ho trovato le condizioni di Alfredo Cospito a dir poco allarmanti e peggiora di giorno in giorno, di ora in ora” – riporta la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, aggiungendo che “la cosa che mi dà più preoccupazione è che non ha alcuna intenzione di interrompere lo sciopero della fame. Dice che per lui è una lotta politica".
Cospito, è il turno di Ilaria Cucchi
Una lotta che dura ormai dallo scorso ottobre, quando Cospito ha iniziato il suo sciopero della fame come personale crociata contro il 41-bis, che reputa “uno strumento che toglie le libertà fondamentali”, anche ad “anziani e malati, persone non più pericolose”. Parole, queste, che anche il consigliere regionale radicale Michele Usuelli, in visita a Opera mercoledì, si è sentito di sottolineare con esempi concreti: “C’è una persona che ha avuto un ictus e aspetta da un anno il materasso antidecubito, perché è pugliese e i poveri medici di Opera devono fare domanda alla Regione Puglia.
"Lo stesso per le carrozzine. Ci sono un cieco e un anziano che muove solo testa, collo e braccia, e non c’è staff a sufficienza per mobilizzarli. Per 1.200 detenuti di cui 90 malati gravi c’è una fisioterapista sola, la mattina. Mancano Oss, infermieri, cose basilari come un bagno adatto ai disabili.”
Quanto allo stato di salute di Cospito, il timore dei medici è l’insorgere di patologie cardiache; per scongiurare rischi di questo tipo è stato disposto un monitoraggio costante del quadro clinico del detenuto, con la possibilità di un trasferimento al vicino ospedale San Paolo in caso di complicazioni. Si sta infatti valutando l’eventualità di un trattamento sanitario obbligatorio per interrompere lo stato di digiuno attraverso l’alimentazione forzata, provvedimento che al momento stride con la volontà di Cospito di proseguire la protesta anche oltre la perdita di conoscenza, come si evince dalla Dat (Disposizione anticipata di trattamento) che ha depositato al suo legale.