Caso Cospito, Nordio: "Il trasferimento nel carcere di Opera non è cedimento. Il 41bis resta"
Continuano gli attentati anarchici in serie a Milano e Roma, mentre Nordio conferma "Non ritengo di revocare il 41 bis". Cospito ha nuovamente ribadito il rifiuto all'alimentazione forzata, ma avrebbe "studiato le mosse per resistere a lungo"
Alfredo Cospito, l'anarchico che ha superato i 100 giorni di sciopero della fame, è stato traferito ieri dal carcere di Sassari a quello di Opera a Milano, a causa delle sue condizioni fisiche precarie e necessità di cure e controlli medici. Ha perso 40 chili a causa del digiuno e le condizioni di salute sono in continuo peggioramento. "La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un'assoluta priorità", ha motivato il trasferimento il ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Ieri in consiglio dei ministri abbiamo confermato la volontà di non scendere a patti con chi usa minaccia e violenza come strumento di lotta politica". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani che, in conferenza stampa con i ministri Nordio e Piantedosi, ha definito inaccettabile "la violenza conto lo Stato e l'autorità". L'offensiva anarchica, intanto, non si arresta: nella notte a Milano due auto della polizia sono state incendiate con molotov e Roma stessa modalità e sorte per 5 auto della Tim.
Cospito, nel carcere di Opera continua il 41 bis
Cospito resta però al regime 41 bis: nel comunicato diffuso dopo il consiglio dei ministri che ha affrontato l'argomento, si spiega che "per la parte di propria competenza", il ministro Nordio "ritiene di non revocare il regime di cui all'articolo 41 bis".
"Lo Stato non si fa intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari", ha ribadito la premier Giorgia Meloni. Una posizione, quella sul carcere duro, ribadita anche al termine del Consiglio dei ministri, dove si è fatto il punto sulla vicenda. L'istanza di rivedere la misura, avanzata dal legale di Cospito, sembra dunque destinata a non essere accolta, mentre ci sarà da attendere il 7 marzo per l'esame della Cassazione sul ricorso presentato dallo stesso avvocato.
Caso Cospito, nessun indietreggiamento dal governo e gli attacchi continuano
Non sembra esserci nessun indietreggiamento dall'esecutivo di centrodestra di fronte all'escalation di attacchi anarchici nelle città. Ma un detenuto morto in carcere sarebbe difficile da digerire per il Governo e peggiorerebbe ulteriormente la situazione e le sommosse. La strada suggerita è quindi quella di separare nettamente l'aspetto giudiziario da quello medico. Una partita delicata, dove è facile sbagliare una mossa. Tanto più dopo che Cospito ha ribadito il suo rifiuto all'alimentazione forzata. “Mi batto per abolire il carcere duro, non per uscirne io”. Il detenuto ha rifiutato i farmaci ma ai medici ha svelato che assume zuccheri e integratori e che ha studiato le mosse per poter resistere a lungo.
La premier Meloni ha quindi voluto sentire a Palazzo Chigi le informative dei ministri interessati: oltre a Nordio, Matteo Piantedosi e Antonio Tajani. Quest'ultimo ha riferito sull'innalzamento delle misure di tutela delle sedi diplomatiche dopo gli episodi di Atene, Berlino e Barcellona. Attorno alla figura di Cospito si è riunito il mondo legato alla Federazione anarchica informale, con i suoi consolidati legami nei Paesi come Germania Francia, Spagna, Grecia, Cile. "E' una minaccia che non sottovalutiamo", ha detto Piantedosi. Giovedì si riunirà al Viminale il Comitato di analisi strategica antiterrorismo per esaminare il quadro.
Cospito è già stato visitato dai medici del carcere milanese, che lo hanno trovato tranquillo e stabile. Al momento le sue condizioni di salute sono state giudicate non incompatibili con il regime carcerario al quale è sottoposto. Dall'opposizione intanto in tanti hanno chiesto una revisione della pena, contestando la linea dura del governo. Per il senatore del Pd, Carlo Cottarelli, togliere il 41 bis non è "cedere di fronte al ricatto, cosa sempre sbagliata, ma riconoscere un errore". Il suo compagno di partito ed ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nota che se Cospito morisse in carcere diventerebbe un martire, rafforzando gli anarchici.