Bergoglio non vuole le omelie lunghe, arriva quella agile con la messa smart?

Si è recentemente lamentato il "papa" - le virgolette sono d'obbligo - Bergoglio. Si è lagnato del fatto che le omelie durano troppo e dunque risultano pesanti e fastidiose. Ancora una volta, un attacco corrosivo contro il cristianesimo condotto da colui che a rigore dovrebbe essere il suo massimo difensore. Ormai dovrebbe essere chiaro davvero a tutti: se la Chiesa di Ratzinger provò a difendere il cristianesimo dalla sua evaporazione favorita dal nichilismo, dal relativismo e dalla civiltà tecnocratica, Bergoglio opera nella direzione opposta. Figura a tutti gli effetti come un baluardo della scristianizzazione dell'Occidente, poiché altro non fa se non indebolire il già debole cristianesimo svuotandolo e disinnescandolo dall'interno. Ecco allora che adesso protesta contro le omelie lunghe. Arriverà presto la messa smart con omelia agile, per volontà di Bergoglio, teologo col martello? Un poco alla volta in effetti Bergoglio sta dissolvendo tutti i punti cardinali della religione cristiana, svuotandola e aprendola al mondo, rendendola indistinguibile dall'ideologia dominante al tempo della globalizzazione capitalistica. Ai tempi di Bergoglio, non sembra più esservi differenza tra il Cristiano e il consumatore. La Fede è divenuta un articolo low cost, la Chiesa un megafono tra i tanti del pensiero unico politicamente e ora anche teologicamente corretto.

di Diego Fusaro