Messina Denaro, trovata l'auto vicino alla casa di Giovanni Luppino: è un Alfa Romeo Giulietta

È stato un codice sulle chiavi della macchina del boss, trovato nel borsello che portava con se quando è stato catturato che ha aiutato gli inquirenti a risalire all'Alfa Romeo Giulietta di Matteo Messina Denaro

Dopo i tre covi la Polizia è riuscita a risalire anche all'auto di Messina Denaro, il boss catturato lo scorso lunedì nella clinica La Maddalena di Palermo. È un'Alfa Romeo Giulietta, trovata in un box a Campobello di Mazara nei prezzi del terzo covo, l'ultimo scovato dagli agenti e completamente vuoto a differenza dei primi due dove nascondeva codici, numeri di telefoni e gioielli. Ma anche vicino all'abitazione dell'autista Giovanni Luppino, in carcere da ieri dopo aver dichiarato ai carabinieri a Palermo di "non aver riconosciuto" il boss. È stato proprio quest'ultimo a portare il boss mafioso nel capoluogo per sottoporsi al ciclo di chemio. La vettura sarebbe stata lasciata lì lunedì mattina per volere dello stesso latitante mentre con la Bravo del commerciante d'olive si sono diretti verso la struttura. Il metodo che la Polizia ha usato per arrivare alla vettura è grazie ad un codice contenuto nelle chiavi, dal quale si è risaliti alla targa dell’Alfa.

Messina Denaro, trovata l'auto: è un'Alfa Romeo

Gli investigatori hanno inserito numeri e lettere nel sistema informatico di sicurezza urbana collegato con le telecamere che presidiano il territorio. La stessa chiave, contenuta nel borsello che Messina Denaro aveva con se, pochi giorni fa è servita agli investigatori dell'Arma per arrivare al covo dove l'uomo viveva, mentre nelle ultime ore sono state condotte ricerche per risalire ai movimenti della macchina. Le perquisizioni sono in corso, per riuscire a capire se dentro vi siano quei dettagli che incriminerebbero ancora di più il boss mafioso, ora in carcere a L'Aquila. 

Gli spostamenti dell'auto di Messina Denaro hanno portato i carabinieri all’indirizzo di via Cb 31, il teorico primo covo. Le immagini mostrano il padrino di Castelvetrano salire e scendere dall’auto, trasportando buste della spesa. Dei comportamenti normali e di cui nessuno apparentemente si era mai accorto. Comportamenti che poco si addicono ad un capomafia e di cui i cittadini di Campobello di Mazara giurano di non averne riconosciuto l'identità in questi lunghi 30 anni.