Unabomber italiano, Procura di Trieste riapre le indagini per analizzare reperti con nuove tecnologie

Il pubblico ministero di Trieste chiede al giudice per le indagini preliminari un nuovo incidente probatorio sui reperti: si cercano tracce dei dieci sospettati

La Procura di Trieste torna alla carica dopo quasi vent'anni dall'ultimo attentato del bombarolo del nord est, soprannominato anche Unabomber italiano. Ha chiesto al Gip un nuovo incidente probatorio sui reperti dalle bombe esplose, o non esplose, fra il 1994 al 2006.

Unabomber italiano, nuovo incidente probatorio

Il pubblico ministero della Procura di Trieste Federico Frezza ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di riaprire le indagini sul bombarolo del nord est. Vuole inscenare un nuovo incidente probatorio, cioè di analizzare nuovamente i reperti sequestrati quasi vent'anni con lo scopo di acquisire nuove prove. 

Gli oggetti da sottoporre ad indagine genetica sono 10. Il Procuratore capo Antonio De Nicolo ha evidenziato come l'avanzamento delle tecniche scientifiche potrebbe aprire uno squarcio su questa vicenda che ormai è da troppo tempo un mistero. 

Il registro degli indagati conta dieci persone, di cui una inserita solo di recente. Si legge che c'è "una persona la cui attendibilità appare problematica ed è tutta da verificare" e altre nove, cioè "tutti coloro che avevano rivestito tale posizione nel corso dei procedimenti avviati all'epoca dalla stessa Procura".

10 indagati nelle indagini su Unabomber italiano

De Nicolo ha precisato nella nota che "nei confronti di nessuna delle dieci persone menzionate nella richiesta d'incidente probatorio come 'persone sottoposte a indagine' sono stati acquisiti elementi tali da consentire di convogliare le investigazioni in una precisa direzione: sarà l'accertamento genetico, sperabilmente, elementi utili a tal fine".

Gli indagati nel corso degli anni sono stati migliaia: a volte non c'erano prove sufficienti, a volte erano mere supposizioni, altre volte c'erano solo flebili indizi circostanziali. Nella cerchia più ristretta dei sospettati sono rimaste una decina di persone, iscritte nel registro degli indagati, ma non arrestabili; le accuse contro molti di loro, qualora perseguite, sono state archiviate, come quelle contro l'ingegner Elvo Zornitta

Zornitta è comunque processabile come un normale cittadino, quindi se l'incidente probatorio dovesse far emergere sue tracce di DNA dovrà affrontare le sue responsabilità. De Nicolo comunque raffredda gli animi e fino al termine dell'accertamento ogni "frettolosa attribuzione di responsabilità" sarebbe una "gratuita illazione".