Messina Denaro, il tesoro trovato nel bunker: collane, bracciali, pietre preziose tra cui smeraldi e diamanti
C'è il lusso sfrenato della stanza tre metri per due nascosta dietro un armadio, risalente al bunker di Matteo Messina Denaro: gioielli, collane, bracciali e pietre preziose di "dimensioni consistenti"
Nel bunker definito il vero covo di Matteo Messina Denaro gli oggetti che vanno per la maggiore sono gioielli, collane, bracciali e pietre preziose di dimensioni consistenti. Ma anche vassoi d’argento su scaffali metallici che riempiono la stanza di tre metri per due, nascosta dietro un armadio e costellata sono di oggetti di valore. Nel bunker a 400 metri a linea d'aria dal primo sono gli oggetti di lusso che il boss collezionava ad esser presenti in maniera importante rispetto a tutto il resto. In tutto ciò però, se molti di questi gioielli sono già stati definiti consistenti riferiti alla grandezza, per altri inclusi diamanti e smeraldi, è in corso una perizia per verificarne l'autenticità e il valore.
Messina Denaro, il tesoro trovato nel bunker: gioielli, collane, bracciali e pietre preziose
Il boss infatti era un amante del lusso, basta notare il modo scenografico con cui è uscito dalla clinica La Maddalena di Palermo scortato da due agenti del Ros: Rolex da 35mila euro, montone da 8.300 euro e occhiali Cartier pezzati da 756 euro, che definivano per bene quali fossero le passioni principali del latitante. Quest'ultimo, adesso in carcere a L'Aquila nascondeva però anche oggetti preziosi nella sua "seconda casa" e non è una sorpresa il ritrovamento di gioielli e argenteria, piuttosto la cosa strana è che sia stata l'unica oggettistica trovata nel bunker dietro l'armadio che si era fatto costruire. Omettendo le scatole vuote ovviamente.
La preziosa collezione di Messina Denaro è sotto verifica e sarà solamente la perizia a dire quanto possa valere nonostante si possa ipotizzarne la pregevole fattura considerando i 13 milioni di patrimonio stimati del boss e i 4 miliardi sottratti. Una stanza segreta piena di gioielli: è questo quello che si sono trovati davanti i carabinieri del Ros e il procuratore aggiunto Paolo Guido che hanno condotto le ispezioni dopo una segnalazione della Guardia di Finanza. Una quarantina i pezzi di valore, tutti sistemati con cura dentro delle custodie. I boss possono anche essere vanitosi.