Sigarette, nuova stretta: vietate anche all'aperto se ci sono bambini e stop e-cig nei locali
La difesa contro il fumo erge ulteriori barriere: il Ministro della salute Schillaci irrigidisce le norme vigenti tese a limitare la diffusione del tabagismo: all’aperto non si potrà fumare in presenza di minori e donne incinta
Il Ministro della Salute Orazio Schillaci è pronto a una nuova stretta sulle sigarette. Lo scorso 31 maggio l’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata mondiale senza tabacco ha reso noti dati che testimoniano come il numero dei fumatori sia in forte crescita, mentre quello di coloro che tentano di smettere diminuisca sempre di più. Infatti, secondo questi dati, un italiano su quattro fuma: si tratta di circa 12,4 milioni di persone.
Sigarette, nuova stretta: vietate anche all'aperto se ci sono bambini
Questo aumento di numeri contrasta con la rigida battaglia che il Ministero della Salute sta promuovendo contro il fumo, battaglia che trova il suo punto di partenza nella legge Sirchia del 2003, che aveva vietato il fumo nei luoghi chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi.
Irrigidendo e aggiornando le misure proposte da Sirchia ormai vent’anni fa, il Ministro della Salute Orazio Schillaci, ha illustrato una nuova idea per ostacolare la diffusione del tabagismo.
Infatti, durante l’audizione in Commissione Affari sociali della Camera, il Ministro ha manifestato la sempre più preoccupante diffusione del vizio del fumo, principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia.
In particolare, tra le restrizioni che Schillaci intende promulgare vi è il divieto di fumare all’aperto in presenza di minori o di donne in gravidanza, nonché misure che mirano a intaccare anche le sigarette elettroniche e prodotti del tabacco senza combustione. Effettivamente, queste ultime hanno rappresentato un buon modo per raggirare la legge Sirchia relativa al fumo all’interno di spazi chiusi. In pratica, tra le volontà del ministro vi è quella di equiparare le emissioni delle sigarette elettroniche a quelle del tabacco. Inoltre, altra intenzione di Schillaci è quella di eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori all’interni di locali chiusi.
Nuova Zelanda: il modello da seguire
Il modello a cui le politiche sanitare guardano è quello neo-zelandese: l’obbiettivo dello stato della ministra Jacinda Ardern è quello di rendere il paese “smoke-free” entro il 2025. La strategia adottata dalla Nuova Zelanda è stata quella di vietare la vendita di sigarette e di tabacco ai nati dopo il 2008. Di conseguenza, secondo i calcoli nel 2050 tutti i neozelandesi che avranno compiuto fino a 40 anni non potranno comprare sigarette. Questa misura è, inoltre, accompagnata da altre iniziative, volte a rendere meno economici e accessibili sigarette e tabacco.
In questo senso, lo stato di Wellington ricopre un ruolo guida nella strada della lotta contro il tabagismo.