Messina Denaro, Meloni dopo l'arresto: "16 gennaio diventi il giorno dedicato a chi combatte la mafia"

Giorgia Meloni a Palermo esprime soddisfazione ai carabinieri del Ros che hanno contribuito alla cattura. E dichiara: "Esca fuori chi ha collaborato"

La premier Giorgia Meloni ha celebrato l'arresto di Matteo Messina Denaro raggiungendo Palermo per complimentarsi con la Procura e con le forze dell'ordine che hanno portato a termine le operazioni. Dopo una breve fermata davanti alla stele di Capaci con un minuto di raccoglimento volto a ricordare le vittime, Meloni si è diretta al palazzo di giustizia: "Mi piace pensare che questo possa essere il giorno in cui viene celebrato il lavoro di questi uomini e di queste donne, ed è una proposta che farò", ha scandito. Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio ed ha quattro condanne per 416bis.

Messina Denaro, Meloni dopo l'arresto: "16 gennaio giorno dedicato contro la mafia"

La cattura di Messina Denaro capita a fagiolo per la premier, stretta nella morsa dei suoi alleati su diversi temi come il caro benzina e l'autonomia. Un "colpo duro alla criminalità organizzata. È una giornata storica, un giorno di festa per le persone per bene, per le famiglie delle vittime della mafia, perché il sacrificio di tanti eroi non era vano", ha dichiarato la premier ai giornalisti, ricordando come "ci sono persone che sacrificano tutta la loro esistenza alla lotta alla mafia".

Meloni sull'arresto di Messina Denaro: "Esca fuori chi ha collaborato"

Giorgia Meloni ha poi lanciato un invito verso coloro che, in teoria, avrebbero collaborato alla cattura del boss latitante. "Questo è ovviamente oggetto dell’attività degli inquirenti, però se alla fine è stato trovato vuol dire che c’era uno Stato che continuava a lavorare. Adesso spero che qualcosa di più possa uscire anche su chi ha eventualmente collaborato con una persona con la quale chi è perbene non collabora".

Ma secca è arrivata la risposta del pm di Palermo De Lucia il quale ha confessato: "Preso senza soffiate", nonostante l'ipotesi che Messina Denaro si sia in realtà consegnato per farsi curare il tumore di cui è affetto, prende piede.

Al procuratore capo, agli investigatori, ai carabinieri, ai Ros e alla polizia, il presidente del Consiglio avrebbe detto "che l’Italia è fiera di loro: sappiamo che dobbiamo a loro questo grande risultato, al lavoro quotidiano di grande determinazione che hanno condotto. Possono contare sui provvedimenti del governo per il necessario per portare avanti questa battaglia insieme". Ed ha ricordato: "Sì la legalità, gli strumenti, tutto quello che serve sul piano della sicurezza, ma poi è il terreno fertile che devi togliere alla criminalità organizzata e quello lo togli solo con il lavoro".