Matteo Messina Denaro, la possibile scelta di farsi arrestare per curare il tumore - RETROSCENA

Matteo Messina Denaro e la possibile scelta di consegnarsi per farsi curare. Il "parallelismo" col padre che si fece trovar pronto per il suo funerale

Matteo Messina Denaro è stato arrestato. O si è fatto arrestare? Scorre il flusso di informazioni riguardo la cattura dell'ultimo super latitante di Cosa Nostra, che dopo 30 anni è finito tra le mani dei carabinieri del Ros in quella che in realtà sembra essere una cosa premeditata. Il boss nativo di Castelvetrano infatti si sarebbe fatto consegnare di proposito per farsi curare il al tumore da cui è stato colpito. Sono stati gli stessi agenti che hanno fatto irruzione nella clinica privata La Maddalena di Palermo a raccontare che l'uomo era sottoposto a chemioterapia. Ma che in quel momento era in fila per sottoporsi a tampone come ha raccontato la direttrice della clinica. Il tentativo di fuga una volta visti arrivare i carabinieri del Ros è però durato poco. Messina Denaro ha "ha tentato di fuggire superando i cancelli fino a via San Lorenzo", dove però è finita la sua fuga. Era in cura da almeno un anno e si faceva chiamare "Andrea Bonafede". Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio ed ha quattro condanne per 416bis.

Matteo Messina Denaro, la possibile scelta di farsi arrestare per curare il tumore

Nonostante la testimonianza della direttrice, una cattura "facilitata" è da prendere fortemente in considerazione. Il tumore che sembra essere l'unica cosa che lo ha messo al tappeto negli ultimi 30 anni dato che la caccia al boss mafioso è stata record, così come la sua latitanza. Messina Denaro ha infatti superati i 23 anni di fuga di Totò Riina mentre sembrano irraggiungibili i 38 di Bernardo Provenzano. L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Palermo, dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido, i quali potrebbero aver ricevuto l'sms dalla clinica privata dove era sottoposto a terapie, sotto gli ordini di Messina Denaro. Testo del messaggio: accorrete che ho bisogno di voi. 

Gli accertamenti oncologici sarebbero una farsa: Messina Denaro non aspettava altro che questo momento per farsi catturare e così liberarsi dal tumore con l'aiuto dello Stato. Negli occhi e nella mente del latitante ci sono sempre le stragi del 1992 e del 1993 nonché l'uccisione di Giuseppe di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia. E quando ancora era in salute e gestiva le operazioni. Un gesto che ripercorre seppur su due binari diversi quanto fatto dal padre

Matteo Messina Denaro e il parallelismo col padre

Francesco Messina Denaro, il padre del più noto Matteo, è stato anch'esso un mafioso italiano legato a Cosa Nostra. Capo della cosca di Castelvetrano e del relativo mandamento, ha scelto di uscire di scena in maniera scenografica. Nella maniera che non ti aspetti da un boss mafioso e forse anche per questo il figlio ha deciso di ripercorre, seppur in modo diverso le gesta.

Il boss, latitante anch'esso da 8 anni si fece trovare morto il 30 novembre 1998 nelle campagne di Castelvetrano. L'uomo già anziano, si "presentò" al fatale appuntamento, già vestito di tutto punto per il funerale.