Zelensky a Sanremo, continua la carriera di attore Nato del burattino di Washington
Sì, il guitto sarà a Sanremo, non è chiaro se per cantare o se, come al solito, per recitare il suo squallido copione
Sembra ogni giorno più promettente la carriera di attore o, più precisamente, di "attore Nato" del guitto Zelensky. Sì, proprio lui che esordì in una nota serie televisiva intitolata servant of the people adesso debutterà anche sul palco dell'Ariston a Sanremo, in quella che è la più celebre kermesse canora del mondo. Lo apprendiamo dai giornali, che con il solito entusiasmo misto a subalternità danno la notizia più festosi che mai. Quasi come se il guitto fosse un personaggio storico di un qualche rilievo e non invece, come effettivamente è, un fantoccio manovrato da Washington in nome dell'imperialismo della civiltà del dollaro. Chissà se magari lo faranno anche duettare con Achille Lauro o cantare insieme con i Maneskin. Ormai non ci stupiamo davvero più di niente, poiché la realtà ha superato la fantasia: e lo stesso Orwell appare un dilettante rispetto agli odierni architetti della globalizzazione neoliberale e dell'imperialismo a stelle e strisce. In ogni caso, siamo certi che se il guitto dei guitti si limitasse a esibirsi in forme canore sul palco dell'Ariston combinerebbe assai meno danni di quelli che sta combinando attualmente in qualità di pedina manovrata da Washington: non passi mai inosservato il fatto che egli non sta lottando per la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina, ma sta al contrario sacrificando l'Ucraina e il suo popolo sull'altare dell'imperialismo di Washington. Quell'mperialismo che ovviamente lo gratifica in ogni modo, magari anche con la presenza in mondovisione sul palco di Sanremo.
di Diego Fusaro