Totò Riina, 30 anni fa l'arresto del capo dei corleonesi. Capitano Ultimo: "Era impaurito e sconfitto"

Totò Riina venne preso a Palermo il 15 gennaio 1993

Sono passati esattamente 30 anni dall'arresto di Totò Riina, andato in scena il 15 gennaio 1993. "Di quel giorno ricordo i carabinieri che erano accanto a me, i loro sguardi, la loro umiltà, il loro coraggio, la loro semplicità. Ricordo il tempo, che aveva una dimensione fisica, l'attesa", ha raccontato all'Adnkronos è Sergio De Caprio, il capitano 'Ultimo' al comando dell'operazione. "E poi lo sguardo di Riina impaurito, come uno che tremava, uno sconfitto. Infine il vuoto, quando abbiamo iniziato a pensare alle altre battaglie. Cos'era quello, in fondo, se non l'inizio di una lunga battaglia?"

Totò Riina, 30 anni fa l'arresto del capo dei corleonesi

"Vedere i nostri carabinieri che hanno pedinato giorno e notte questi criminali, i loro figli e le loro mogli mi ha dato soddisfazione e orgoglio per aver combattuto bene, con la tecnica del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che si onora e si fa vivere con le nostre azioni", ha continuato Sergio De Caprio. 

Per il capitano Ultimo, anche se sono passati 30 anni "la mafia è la stessa di sempre. Basta leggere l'ordinanza di custodia cautelare del gip Claudia Rosini del 2021 contro Giuseppe e Carlo Guttadauro: la mafia è esattamente la stessa - dice - ed evolve per linee di sangue". E ancora: "Occorre, quindi, una normativa diversa da tutte le altre strutture e una lotta diversa". 

"D'altronde - ha precisato Ultimo riferendosi alle dichiarazioni agli atti di Salvatore Cangemi, di Anselmo e Calogero Gangi - queste menti raffinatissime hanno avuto buon gioco ad avere utili idioti che hanno indirizzato l'attenzione mediatica su semplici carabinieri, distogliendo invece quelli che hanno abbandonato e ostacolato Falcone dall'interno. Fa sempre audience parlare male dei carabinieri, e poi chi li difende?".

Infine: "Pure i professionisti dell'antimafia sono in declino avevano il giochino della trattativa che gli si è sgretolato tra le mani, sono riusciti a delegittimare le istituzioni e a minimizzare il ruolo di cosa nostra nelle stragi e forse se ne stanno rendendo conto. Alla fine sono rimasti nel nulla che sono, quello da cui venivano".