Case, l'Ue e la demenziale norma sull'efficienza energetica per fare nuovi profitti green
Ecco cosa realmente si nasconde dietro la normativa dell'efficientamento energetico voluta da Bruxelles
Efficientamento energetico entro il 2030, in sostanza l'obbligo imposto ai cittadini europei di adeguarsi alle normative UE sulla casa pena l'andare incontro a sanzioni durissime e magari anche all'impossibilità di affittare la propria casa o di venderla. Siamo alle solite, misure senza senso imposte dall'alto nell'interesse dell'alto, con uno scollamento totale tra elite e popolo, tra capitale e lavoro, tra plutocrati e gente comune. La demenziale normativa UE sull'efficientamento energetico rivela una volta di più le due tendenze fondamentali del neoliberismo di cui la UE stessa è espressione: per un verso, la svolta green come nuovo fenomeno di business. Dietro la finzione della preoccupazione per l'ambiente, il blocco oligarchico neoliberale inventa nuove strategie del profitto, impedendo che la questione ambientale si saldi con l'opposizione al capitalismo. Gli stessi che distruggono l'ambiente in nome del profitto sono così ora quelli che fingono di prendersene cura ritinteggiando il modello capitalistico di verde: ma anche se tinto di verde, il capitalismo resta capitalismo, cioè devastazione dell'ambiente e violenza contro l'ente in quanto tale. Non si possono rimuovere gli effetti continuando a coltivare le cause.
Per un altro verso, abbiamo l'attacco diretto alla casa dei cittadini. Il turbocapitalismo ci vuole infatti migranti e apolidi, sradicati e condannati all'erranza diasporica permanente: se il capitalismo è mobilitazione totale e scorrimento unidirezionale delle merci e delle persone, la casa diventa un fenomeno ad ostacolo perché dà stabilità e radicamento. Il nuovo cittadino globale sarà sempre più coincidente con il migrante, il cui participio presente allude a un movimento perpetua e senza tregua, quasi un moto browniano nello spazio aperto del free market senza confini. In sintesi, lo schiavo del futuro, magari già nel 2030, sarà green e senza casa.
di Diego Fusaro