Covid, "i vaccini proteggono dal contagio": perché la Corte Costituzionale ha commesso un errore inescusabile

Una decisione basata su un sillogismo falso, degna dei tempi di mistificazione in cui viviamo

Sillogismo è il termine filosofico con cui Aristotele designò la forma fondamentale di argomentazione logica, costituita da tre proposizioni dichiarative connesse in modo tale che dalle prime due, assunte come premesse, si possa dedurre una conclusione (per es., «tutti gli uomini sono mortali, tutti i Greci sono uomini, quindi tutti i Greci sono mortali») (cfr. Enciclopedia Treccani).
A giudicare dal Comunicato emesso in data 1 Dicembre scorso e dall’intervista rilasciata dalla Presidente della Corte Costituzionale Prof.ssa Silvana Sciarra, la Consulta è incorsa nel più banale, nel più infantile, nel più imbarazzante errore nella costruzione del sillogismo su cui sembrerebbe (in assenza di motivazione il condizionale è d’obbligo) avere basato la propria decisione.
Questo il sillogismo: «tutti i vaccini proteggono dal contagio, le terapie a mRNA sono vaccini, quindi le terapie a mRNA proteggono dal contagio»).
“Abbiamo creduto nella scienza”, ha affermato, compiacendosene, la Presidente.
La definizione di vaccino data dall’Enciclopedia Treccani è questa: “Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). In origine, il termine designava il vaiolo dei bovini (o vaiolo vaccino) e il pus ricavato dalle pustole del vaiolo bovino (pus vaccinico), impiegato per praticare l’immunizzazione attiva contro il vaiolo umano”. L’OMS scrive che “L'efficacia di un vaccino viene misurata in uno studio clinico controllato e si basa sul numero di persone vaccinate che hanno sviluppato il "risultato di interesse" (di solito la malattia) rispetto al numero di persone che hanno ricevuto il placebo (vaccino fittizio) che hanno sviluppato lo stesso risultato. Una volta completato lo studio, si confrontano i numeri di malati in ciascun gruppo, per calcolare il rischio relativo di ammalarsi a seconda che i soggetti abbiano ricevuto o meno il vaccino. Da ciò si ottiene l'efficacia, una misura di quanto il vaccino abbia ridotto il rischio di ammalarsi. Se un vaccino ha un'elevata efficacia, si ammalano molte meno persone nel gruppo che ha ricevuto il vaccino rispetto a quelle che hanno ricevuto il placebo”.
Alla luce di queste definizioni, i “vaccini” a mRNA non sono vaccini. Dunque, il sillogismo contiene una proposizione dichiarativa falsa (la seconda) che, logicamente, rende falsa la conclusione. La sentenza della Consulta verteva (e verte) sulla legittimità di un Trattamento Sanitario Obbligatorio, che NON può e NON deve essere chiamato vaccino, in quanto tutti sappiamo che la “vaccinazione” con i vaccini a mRNA non ha arrestato il contagio e del resto non era stata testata per quello scopo (parole della dirigente di Pfizer Janine Small).
Se anche volessimo cambiare la definizione di vaccini (inserendo anche terapie che non proteggono dal contagio come quelle a mRNA), sarebbe falsa la prima proposizione dichiarativa e il risultato non cambierebbe.
“Abbiamo creduto nella scienza”, è un’affermazione altrettanto priva di significato, persino se per scienza s’intende Big Pharma (ormai i due termini sono utilizzati come sinonimi). I vaccini contro il COVID19 autorizzati in Italia alla data di entrata in vigore del Decreto Legge 7 gennaio 2022, n. 1 sono – come qualsiasi farmaco – descritti in un foglio illustrativo e in un documento dell’EMA European Medicines Agency. Il vaccino Pfizer Biontech è stato chiamato Comirnaty. Sul sito ufficiale dell’EMA, pagina aggiornata all’11/21 e dunque prima dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli “Over 50” si può leggere: Può Comirnaty ridurre la trasmissione del virus da una persona a un’altra? L’impatto della vaccinazione con Comirnaty sulla diffusione del virus SARS-CoV-2 tra la popolazione non è ancora noto. Non si conosce ancora fino a che punto i soggetti vaccinati possano ancora essere portatori del virus e in grado di diffonderlo. Quanto dura la protezione di Comirnaty? Al momento non si conosce la durata della protezione conferita da Comirnaty. Le persone vaccinate nell’ambito della sperimentazione clinica continueranno a essere monitorate per due anni per raccogliere maggiori informazioni sulla durata della protezione.
Lo ripeto, queste cose erano scritte già a Novembre 2021. Bastava leggerle. Invece no, credendosi colti, i Giudici del più alto organo giurisdizionale della nostra Repubblica hanno svolto il loro compitino redigendo un sillogismo aristotelico.
Mi sembra inutile - e persino imbarazzante – ogni ulteriore commento.

di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia