Processo Saviano-Meloni, la premier non testimonierà, no del giudice a Salvini parte civile

Matteo Salvini non ha mai presentato una querela a differenza di Giorgia Meloni. Lo scrittore è imputato di diffamazione per aver detto "bastardi" in relazione alle politiche di soccorso in mare dello schieramento di centro destra

Nel processo Saviano-Meloni, la premier non sarà testimone. È lo stesso scrittore a dichiararlo mentre su Matteo Salvini il giudice ha respinto la richiesta di quest'ultimo di costituirsi parte civile. Per Saviano "ha paura che gli venga tolto il palio della visibilità". In realtà, l'attuale ministro delle Infrastrutture non ha mai presentato una querela, al contrario dell'attuale premier. Roberto Saviano è imputato di diffamazione per aver detto "bastardi" in relazione alle politiche di soccorso in mare dello schieramento di centro destra.

Processo Saviano-Meloni, la premier non testimonia e Salvini non si costituirà parte civile

Il giudice ha spiegato: "Non potendosi ritenere l'onorevole Salvini danneggiato dalla stessa condotta che vede l'onorevole Meloni come persona offesa - spiega in aula il giudice - trattandosi di condotta riferibile a lei sola, respinge istanza di costituzione di parte civile nel procedimento" a carico di Roberto Saviano. Quindi a Salvini non resta altro da fare che dar vita a un altro procedimento, sempre se entro i tempi tecnici in cui è possibile presentare una querela.

Saviano ha già richiamato a se i principi del diritto di critica, spiegando di non aver problemi a ripetere nuovamente la parola "bastardi". "Questo non è un processetto", ha detto il legale depositando una lista di testimoni che comprende ministri e protagonisti del soccorso in mare: "Se non vogliamo le politiche del soccorso in mare dello schieramento sovranista non possiamo cogliere la natura della critica del mio assistito".

Roberto Saviano aveva già annunciato la sua presenza in aula scrivendolo su Instagram. Poi ha attaccato (nuovamente) i due leader di FdI e Lega. "È stato escluso Matteo Salvini come parte civile, probabilmente temeva di essere messo in ombra dal primo ministro Meloni e quindi è andato in rincorsa per cercare di partecipare a questo processo. Ma non ci sarà. È stata solo una strategia come fa solitamente per cercare di avere solo clamore mediatico temendo che Meloni gli tolga il palio della visibilità".

"Giorgia Meloni non sarà testimone in questo processo", continua lo scrittore. "Non è stata chiamata né dal pm nè dalla parte civile e quindi io mi troverò a rispondere del reato di cui mi accusano e non avrò il confronto con Meloni che probabilmente teme una certa debolezza in questo processo, perché qualora ascoltati nel dibattimento dovranno comunque rispondere delle scelte politiche fatte in questi anni che sono poi la materia del mio giudizio nei loro confronti. Quindi è gravissimo il sottrarsi del primo ministro a questo processo".