Milano, dieci affiliati dell’ndrangheta arrestati a Pioltello: contatti con politici e imprenditori

Intercettazioni fanno emergere legami con la politica e l’imprenditoria

Lunedì 12 dicembre 2022, durante un blitz a Pioltello (in provincia di Milano), la polizia di Stato ha preso in custodia cautelare dieci persone accusate di vari reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata estorsione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, intestazione fittizia e coercizione elettorale e usura. Fra gli eventi da indagare vi è anche un tentato omicidio ipoteticamente perpetrato in una rissa da Damiano Maiolo, fratello del noto boss Cosimo Moioli, ai danni di cittadini albanesi per motivi di droga.  L’episodio ha creato tensioni all’interno della famiglia stessa, tanto che si ipotizza che Cosimo abbia pensato di far uccidere il fratello perché troppo impulsivo: ciò conferma l’efferatezza del clima di violenza diffuso nella città nel milanese.

Milano, dieci affiliati dell’ndrangheta arrestati a Pioltello

La famiglia Maiolo non è nuova alle forze dell’ordine: nel 2010 l’operazione “Infinito” condotta dalla Dda di Milano aveva portato alla condanna di 11 anni e 4 mesi per Cosimo Maiolo per associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti. Ad oggi, nonostante la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, la famiglia starebbe cercando di imporre la propria egemonia sul territorio attraverso una serie di intimidazioni e violenze sia fisiche che verbali, cercando di sopraffare la famiglia Manno. Le intercettazioni della prima Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile hanno fatto emergere come i membri delle famiglie valorizzino simboli tradizionali mafiosi, come il legame di sangue, che danno “affiliazione automatica” e i “segni” per riconoscersi.

Tentacoli nella politica e nell’imprenditoria

Le indagini hanno mostrato i legami Cosimo Maiolo con Claudio Fina, candidato sindaco del centrodestra (non eletto), per il quale avrebbe fatto campagna elettorale nel 2021, e con Marcello Menni, presidente uscente del consiglio comunale e candidato della lista 'Progetto Pioltello' per il centrodestra. Le intercettazioni rivelerebbero inoltre come alcune importanti imprese lombarde avrebbero cercato di lucrare dal trasporto di bare durante l’emergenza covid-19. Un membro aveva ideato di coinvolgere una società intestata a un prestanome, di emettere fatture false, ricevere operazioni inesistenti e finte assunzioni di dipendenti nei settori della logistica e dei servizi funerari. L’organizzazione si è prodigata per reimpiegare i flussi di denaro illecito: sono state documentate reiterate intestazioni di aziende a prestanomi per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione e per lucrare sul fronte del costo del lavoro e della manodopera.