Obbligo vaccinale, Silvana Sciarra (Presidente Corte Costituzionale): "Abbiamo seguito la scienza. Scelta condivisa"
La Presidente della Consulta sull'obbligo vaccinale per il covid. "Non irragionevole scelta del legislatore". "Diritto Europeo va rispettato per dare una spinta unificante agli Stati membri". "Parola tolta a Sinagra? Dovevo garantire l’ordinato svolgimento dell’udienza"
Silvana Sciarra, presidente della Corte Costituzionale, si esprime pochi giorni dopo che la Consulta ha definito la legittimità dell'obbligo vaccinale. E spiega in un'intervista al Corriere: "Il filo conduttore delle nostre decisioni è stata la non irragionevolezza delle scelte adottate dal legislatore, sulla scorta dei risultati raggiunti dalla scienza", L'obbligo è stato imposto da governo Draghi nel 2021 per contrastare la pandemia.
Sciarra (Corte Costituzionale) sull'obbligo vaccinale
La decisione sull’obbligo vaccinale continua a far discutere. E nonostante i dibatti anche all'interno della Consulta, Sciarra si mostra serena: "Da fuori si pensa subito a divisioni e contrasti, ma le camere di consiglio lunghe sono un segnale di approfondimento e condivisione, soprattutto su temi eticamente sensibili come quelli che coinvolgono l’autodeterminazione delle persone. Per ora posso solo dire che la Corte ha ascoltato la scienza, come del resto è avvenuto più volte in passato, in tema di vaccinazioni e altro. E ha ascoltato tutte le voci che si sono espresse in un’udienza pubblica altrettanto lunga e approfondita".
Celebre l'intervento dell'avvocato Augusto Sinagra, a cui ha tolto la parola, che motiva: "Ho ritenuto doveroso intervenire per garantire l’ordinato svolgimento dell’udienza", mentre su chi mette in discussione l'imparzialità della Corte composta da personalità che a volte hanno un passato istituzionale o politico di primo piano, replica: "Si tratta di esperienze che chi diviene diviene giudice costituzionale è perfettamente in grado di separare dal ruolo che va a ricoprire, senza disperdere le competenze acquisite in ambienti molteplici. Ciascuno porta con sé un passato formatosi altrove, che si fonde con quello degli altri per confluire in una decisione collegiale di tipo tecnico. Di qui nasce l’autorevolezza della Corte quale organo di garanzia, che afferma la sua indipendenza con motivazioni rigorose e coerenti con i propri precedenti".
Sull'ergastolo ostativo la Consulta ha restituito gli atti al giudice che li aveva inviati: "È il primo segnale di grande rispetto, tutt’altro che pilatesco come qualcuno ha detto. Sarà quel giudice a valutare la nuova disciplina, e a decidere se richiedere ancora il nostro intervento". Strumentalizzazione anche politica delle decisioni della Corte? Anche qui Sciarra spiega: "Quella ci può essere sempre, soprattutto se non si tiene conto della complessità del processo costituzionale, difficile da comprendere per un pubblico non specializzato".