Ischia e gli Angeli del fango: i giovani dell’isola e la rete di solidarietà dopo la frana

Tredici, diciassette, vent'anni: dalla scalinata sorridono, scherzano quasi a voler nascondere le lacrime, sono contenti di aiutare, si sentono utili. Per ora non ci pensano al futuro. Ma nei loro occhi riluce forte il desiderio del futuro, mentre il diritto al futuro, quello lo difendono con pale e picconi

“Il fango non si leva, sta dappertutto. Solo Dio sa chi ci ha portato questa bestia nera e sudicia”. Sulla terrazza, sui battiscopa, sul pavimento, sulle finestre, delimita i bordi delle cose, sporca, contamina: la poltiglia appiccicosa è ovunque nella villetta dove Maria vive con la figlia Angela. Una casa scoscesa che da 50 anni se ne sta lì, affacciata sulla Baia di Sorgeto a Forio, dove le acque dell’isola ribollono, quasi come se la terra volesse ancora paventare la sua origine vulcanica.

Madre e figlia abitano a 10 km da Casamicciola, dalla frana, “dal disastro”, ma anche qui è penetrata ‘la bestia nera e sudicia’, perché a portarla in casa tutte le sere è questa giovane e esile ragazza dagli occhi celesti e lo sguardo attento. 

“Mia figlia esce la mattina, mette gli stivali che gli arrivano sopra le ginocchia e, povera creatura, va a spalare. Torna la sera zuppa. Io tutto il giorno lavo, lavo, ma non riesco a farlo andare via. Guarda qua, guarda se ci butto l’acqua è peggio”, dice mentre agita il secchio, che tiene sul fianco un po' di sbieco.

Ha 20 anni Angela, e ha visto il mondo crollare già tre volte: la frana del 2009, il terremoto del 2017 e ora una nuova tragedia. Spala il fango e in ogni secchio pare metterci un sogno, un pezzo di futuro che lei con tenacia vuole ricostruire scavando (un po' come nella descrizione di un paradosso), pulendo l’asfalto da quella bruttura, da quella volgarità.

Con lei gli amici, gli ex compagni di liceo, un esercito di ragazzi e ragazze dai 15 ai 30 anni che senza sosta da quella mattina liberano gli ingressi delle case squarciate, puliscono le strade, cucinano nelle mense per gli sfollati: sono loro gli Angeli del fango, i figli di Ischia. 

[La mensa per gli sfollati]

La rete di solidarietà che si è creata dopo la frana che ha colpito Casamicciola Terme lo scorso 26 novembre ha dello straordinario: “Il cibo è stato donato dalla Caritas e dalla catena di Supermarcati Dok, anche questa pesantemente colpita. Gli stivali ci arrivano da Napoli e oggi anche i negozi di oggettistica dei cinesi sull’isola forniranno pale, stivali, secchi, insomma tutto quello che occorre”.

[Le pale arrivate da Napoli che verranno poi distribuiti ai volontari]

"Tutti aiutano come possono. E' una tragedia che ha colpito tutti noi e vedere questa rete di persone, di doni, di ragazzi così giovani che spalano il fango.. è meraviglioso, mi commuove così tanto.." Racconta Roberta, con in mano le buste piene di panini che dona a dei ragazzi giovanissimi, bambini, che dall'alba sono con i piedi nella melma.

Tredici, diciassette, vent'anni: dalla scalinata sorridono, scherzano quasi a voler nascondere le lacrime, sono contenti di aiutare, si sentono utili. Per ora non ci pensano al futuro. Ma nei loro occhi riluce forte il desiderio del futuro, mentre il diritto al futuro, quello lo difendono con pale e picconi.