Corte Costituzionale obbligo vaccinale, Avv Iuliano: "Come si può sostenere che tutti i morti da vaccino siano falsi?"
Avv Iuliano: "Come si può sostenere che tutti i morti da vaccino siano falsi?"
Avv. Iuliano - "Buongiorno,
mi permetto di porre l'attenzione su alcuni aspetti chiave della questione generale dell'obbligo vaccinale introdotto dal decreto legge 44. Se il presupposto logico delle ordinanze di remissione che hanno interessato sia i nostri clienti, sia in rapporto a quanto dedotto dall'avvocatura nelle proprie memorie, non voglio certo tediarvi ribadendo l'ovvio di cui si è parlato più volte riguardo la duplice efficacia necessaria per consentire l'obbligo di vaccino e il requisito della sicurezza. Ciò che vorrei sottolineare invece, anche in riferimento a quanto sostiene una provocazione di Stato, è che nell'analisi di questi elementi del contesto specifico, della campagna vaccinale italiana, si dimentica sempre un aspetto molto banale: ossia che stiamo parlando di un obbligo.
Come si può sostenere, ad esempio, rispetto al requisito della sicurezza, che gli effetti avversi siano poco significativi o che i decessi, 29 decessi solo in Italia accertati come correlabili dall'inizio della campagna vaccinale. Come si può sostenere che tutte queste morti, sia un numero esiguo? Tutto ciò, oltre a essere offensivo ha anche un grave difetto nell'approccio alla questione veramente giuridica. Intendo che, se può essere vero che 0,2 morti su un milione (perché questi sono più o meno i dati, un numero relativamente basso in termini assoluti); il dato diventa enorme: 29 morti correlati è enorme se consideriamo che si tratta di un vaccino obbligatorio. Ciò che si tende a dimenticare infatti è che si sta parlando del fatto che si obbligano cittadini sani ad assumere un farmaco sperimentale che, in meno di due anni, ha ucciso 29 esseri umani e lo stesso accade sul versante dell’efficacia: appare imbarazzante leggere, ancora nella difesa dell'avvocatura, che i vaccinati contagerebbero un po' meno dei non vaccinati... Ma a parte il fatto che i numeri, quelli prodotti anche da questa difesa, smentiscono quest'affermazione, vi sono almeno due aspetti da tenere in considerazione secondo i quali è evidente che invece questi vaccini non funzionano da quel punto di vista.
Il primo dato riguarda l'origine stessa di questi prodotti. Io credo che abbiamo ascoltato tutti qui presenti in aula, le affermazioni sconcertanti della dirigente Pfizer Janine Small, la quale davanti all'Europarlamento ha precisato alla domanda "se la sua azienda avesse testato i vaccini" (per la trasmissibilità del virus, n.d.r.) prima dell'immissione in commercio per verificarne l'efficacia sulla prevenzione del contagio, lei rispondeva con una risatina stupita: "No, non l'abbiamo fatto, dovevamo correre alla velocità della scienza". Ma quale scienza? Di che scienza stiamo parlando? Forse perché la scienza medica è quella dei medici di base, che hanno continuato a curare i loro pazienti? Quella scienza già nel 2020 aveva capito che la malattia da covid 19 era curabile nelle fasi iniziali con antinfiammatori, anti coagulanti, anticorpi monoclonali. Allora di cosa stiamo parlando? Forse si riferiscono invece alla comunità scientifica, che hanno seguito il protocollo del paracetamolo e vigile attesa? Cosa pensa di un inevitabile aggravamento è per centinaia di migliaia di nostri anziani che sono stati abbandonati in casa o nelle RSA, in attesa della morte? E allora è comprensibile che magari a qualcuno sia venuto il dubbio: "Ma non è che se si fosse lasciata passare l'idea che la malattia era curabili, non si sarebbe potuto più potuto sostenere poi che i vaccini erano l'unico modo per uscire dall'emergenza pandemica?
Ma basta leggere i fogli illustrativi (e sono noti da prima dell'obbligo) per capire che essi non sono stati studiati, non sono stati testati non sono stati prodotti per impedire il contagio, ma solo per intervenire sui sintomi gravi della malattia.
Altro aspetto riguardo al requisito dell'efficacia: è un fatto notorio quello che è sotto gli occhi di tutti. Lo sperimentiamo tutti i giorni, i vaccinati anche con tre dosi, si contagiano e contagiano come e più dei non vaccinati, ma ripeto il problema è che non si considera l'oggetto della discussione: tra l'oggetto e l'obbligo questi farmaci messi in commercio con autorizzazione condizionata, che hanno effetti collaterali gravi, perfino letali, e che non hanno una funzione immunizzante, andrebbero dunque benissimo forse per una sezione libera, non certo per un obbligo! Non si possono obbligare i cittadini ad assumere un farmaco potenzialmente pericoloso.
Detto ciò, vorrei aggiungere qualcosa a proposito del fatto che il decreto legge 44 non solo introduce una grande violazione dell'articolo 32 della Costituzione, ma poi nella previsione delle modalità con cui è sanzionata. Si è manifestata una relazione inaudita fra di alcuni giudizi fondamentali della nostra Carta.
È stato già detto: "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro", recita l'articolo 1 con cui si apre la Carta che voi siete qui a proteggere.
Il lavoro non è quindi soltanto, come l'articolo 4, uno dei diritti fondamentali richiamati nei primi 12 articoli della Costituzione. Il lavoro su cui si fonda la Repubblica Italiana e il basamento della stessa. Senza il lavoro non esiste questa Nazione! Questo vollero i nostri padri costituenti!
Ebbene la normativa sui vaccini, sia gli obblighi effettivi, sia quella surrettizi ha inferto un colpo durissimo alla tutela del diritto al lavoro. Un colpo mai inferto prima nella Repubblica italiana.
Si preteso di mettere sullo stesso piano, per verificare il bilanciamento, il presunto diritto alla salute collettiva e diritto al lavoro, ma questo bilanciamento non è possibile perché il diritto al lavoro non è eludibile, non è negoziabile. Ed è con orrore e imbarazzo che leggiamo nelle difese di chi sosteneva la validità di queste norme, che "in fin dei conti i soggetti obbligati e vessati potrebbero evitare di rimanere senza lavoro, senza diritti, basterebbe vaccinarsi!".
In sostanza viene detto a dei soggetti SANI che hanno una scelta: rischiare di morire per l'assunzione di un farmaco sperimentale o rischiare di morire di fame e questo non è degno di un paese civile".