IL CAFFÈ SCORRETTO di Montel

L’abusivismo si cura con le ruspe e la galera, perché è Crimine contro il Futuro della Nazione

Superato l’attimo di commozione e cordoglio, si abbatta impietosa la Verità della Legge sulla scabbia che infesta l’epidermide d’Italia: l’edilizia abusiva spacciata per edilizia popolare

Riponete i fazzoletti che avete sventolato per commiserare i defunti della frana e fatevene una ragione: l’abusivismo edilizio è un crimine grave che andrebbe punito con la detenzione del proprietario dell’abuso e di chiunque gli abbia dato una mano a tirar su il “manufatto” e con l’abbattimento dell’abuso stesso, a qualunque stadio di progresso sia giunto, fino alle fondamenta.

Ma tutte quelle centinaia di migliaia di famigliole in “difficoltà economica” che ritengono di avere diritto a una casa esattamente dove vogliono, a prescindere dagli studi idrogeologici? Che fare?

E quelli che devono vivere a non più di tre minuti da mammà e quindi costruiscono nel giardinetto di casa o in quello del vicino che, ops, è quasi sempre lo Stato? Che fare?

E quelli che “ma quant’è bello il mare visto da qui!” (ci credo, sei a 7 metri dalle onde, farabutto idiota!)? Già...con tutti quelli che hanno stuprato quasi ogni metro delle nostre coste? Che fare?

Quelli che “il Sindaco è amico mio: non mi dice niente, non dispone l’abbattimento e anzi mi conferisce il Titolo di Custode dell’Abuso”? Che fare?

Insomma…tutti questi connazionali (e non) che he vivono in immobili che offendono il buon senso (perché appoggiati là dove non dovrebbero), che offendono il buon gusto (perché sono progettati da “camorristi” di ogni origine e longitudine mica da Carlo Scarpa o Leon Battista Alberti) e che cacano su un faldone di leggi dello Stato?

La mia risposta è: all’addiaccio! Valigie, scatoloni, e fuori dalle palle! Fuori!

Che si organizzino una vita vissuta nell'alveo della legalità. Punto.

Se le vittime dei terremoti possono vivere in roulotte, come in effetti fanno, in attesa che le loro case in regola vengano ricostruite, non vedo perché non possano farlo quegli italiani che hanno organizzato la propria esistenza a "dispetto" della comunità, perché loro sono più furbi, perché loro possono fare affidamento su FORZE ILLEGALI ed ESTRANEE alla gestione dello Stato che garantiscono che lo Stato non li disturberà nella realizzazione del loro crimine.

Poi, insomma, se io rubo un visone dal guardaroba della Scala, perché c’ho freddo, magari trovo anche qualcuno disposto a compatirmi, ci sta!, ma difficilmente incontrerò un gendarme che mi dica: “Ok, ho capito, hai freddo. Facciamo così: tu intanto tienilo, il visone! Ci parliamo noi con la vecchia sciura che hai derubato. Tanto che può fare, povera scema?! Fra un mese, paga 100 Euro in posta e il visone diventa tuo”.

Lo preciso, per chiarezza: la vecchia sciura, in questo caso, è l’Italia: l’Italia deturpata, l’Italia violentata come una bella ragazza mollata in un fosso coi lividi e le calze strappate, l’Italia che i tremila anni di storia ci hanno consegnato splendida e noi stiamo sapientemente tramutando in un Castello delle MERDAviglie diffuso.

Quindi: la tua casa è un abuso? Andrebbe abbattuta.

La tua casa è un abuso condonato? Ti dovrebbero restituire i soldi del condono, e poi abbatterla.

La tua casa è regolare ma hai, nell’ordine: 1) trasformato il balcone in veranda…2) riempito la facciata di orribili inferriate che nemmeno a San Vittore, perché “la sicurezza è tutto” (comprati delle tapparelle blindate, idiota, e metti giù le mani dal progetto originale del palazzo e considera che il tuo tv da 65” e i tuoi mobili di Ikea non te li ruba nessuno!)…3) messo delle tende elettriche di merda, in puro stile San Siro-Battipagliese, che offendono il progetto dell’edificio, il colpo d’occhio del palazzo e dell’intera vita? Ti dovrebbero dare tre settimane per riportare lo stato dell’immobile a prima dell’abuso, e se non ottemperi...una bella multa draconiana da 5000 Euro; e se non paghi subito, via la macchina (tanto se vivi a Milano Mister Sala vuole già fartela buttare) o un bel decreto ingiuntivo.

Insomma: la Legge è una griglia, mica uno slalom gigante: passare fra un paletto e l’altro è vietato.

Poi, se vogliamo affrontare un discorso serio sul fatto che la legislazione, anche quella in merito agli immobili, è stata fatta crescere come un tumore gigantesco, un bubbone tartufoide collegato alla pelle da un peduncolo minuscolo, siamo pronti a ridiscutere tutto.

Se il nuovo Governo volesse dare una radicale snellita alle pratiche per costruire e ristrutturare, non saremmo noi a lamentarci; purché, ovviamente, non si tratti di un ennesimo condono, perché la cattiva edilizia va abbattuta, non c’è storia! Se il Governo volesse allargare in modo organico e sensato le maglie della burocrazia, comunque, noi saremmo fra i primi a giorne.

Ci crediamo poco, va detto, perché questa china demenziale presa da tutta l’Amministrazione Pubblica è la risposta dello Stato alla proliferazione di professionisti che non sanno far altro che compilare formulari per azzeccagarbugli e quindi allo Stato, dopo aver convinto quattro generazioni di beoti che una laurea avrebbe fatto di loro dei solidi borghesi con entrate da notaio degli anni ’30, allo Stato risulta più facile continuare a produrre regole irragionevoli, sempre più astruse, per occupare i sopracitati impiegati-in-esubero, piuttosto che spiegare loro che devono tornare in bottega o al campo a lavorare con le mani perché con la testa, insomma, uhm, non è che riesca proprio a tutti.