Canelli (Asti), padre uccide il figlio 28enne a coltellate dopo una lite nata per problemi di debiti e si costituisce
Il 61enne è stato fermato. L'uomo ha poi chiamato i carabinieri ammettendo di essere stato lui. La vittima, stando a quanto emerso, aveva diversi problemi di alcolismo e ludopatia
Il giovane Valerio Pesce, 28 anni è stata brutalmente ucciso dal padre a coltellate durante una lite famigliare. È accaduto a Canelli, in provincia di Asti. Una lite nata per problemi di debiti e che ha visto l'uomo 61enne costituirsi dopo aver chiamato i carabinieri ed aver ammesso il delitto. Gli agenti hanno rilevato il corpo del ragazzo nella camera da letto dell'appartamento dove vivevano entrambi. Il fatto è avvenuto in mattinata. Valerio era titolare di una tabaccheria-ricevitoria in piazza Cristo Re ad Alba, ma era attualmente chiuso: il negozio infatti recitava sulla porta d’ingresso un cartello che avvisava i clienti: chiuso dal 9 novembre al 31 dicembre per motivi di salute.
Canelli (Asti), padre uccide figlio a coltellate e si costituisce
L'uomo è stato in seguito accompagnato in caserma dai militari per essere interrogato dal pubblico ministero di Asti. Il 61enne si trova in stato d'arresto in attesa di essere tradotto in carcere. La dinamica dell'accaduto è ancora al vaglio degli inquirenti che stanno setacciando l'abitazione dove è stato compiuto il delitto. Di certo l'arma utilizzata è un coltello dato che sul corpo del ragazzo sono state trovate numerose ferite inflitte da coltellate.
Secondo le ultime indiscrezioni il movente sarebbe legato a dei problemi economici della vittima. Valerio Pesce, stando a quanto emerso, aveva infatti diversi problemi di alcolismo e ludopatia. I vicini hanno chiaramente sentito le urla anche se un uomo in particolare che dice di conoscere il colpevole e di reputarlo una persona tranquilla, dopo essersi affacciato non ha visto "nulla". Questo ha anche sentito gridare "aiuto, aiuto" riferendosi alle urla che provenivano dalla vittima Valerio Pesce, morto a 28enne in seguito ad una lite.
L'uomo, Angelo Ascone, ha anche raccontato di aver visto Piero Pesce, padre della vittima, solo un paio di volte mentre non avrebbe invece mai incontrato il figlio Valerio.
Di Ivan Vito