Papa Francesco choc ai seminaristi: "Anche preti e suore hanno il vizio del porno sul web"
Un messaggio scioccante, ma ovvio, ai seminaristi da parte del Santo Padre: anche i preti guardano porno. Che sia il momento di mettere in questione il celibato?
Dai cardinali gay ai preti pedofili, sembra che la Chiesa cattolica abbia sempre qualche problema a far rispettare il voto di castità ai suoi adepti. Da qui l'avvertimento (come sempre, con toni forti) di Papa Francesco ai futuri sacerdoti del Seminario di Roma: "Attenti alla pornografia", 'vizietto' che hanno molti laici, ma anche, a quanto pare, parecchi clericali. Forse è il momento buono per rendersi conto che anche loro sono fatti di carne?
Papa Francesco: "Il porno indebolisce il cuore sacerdotale"
Leggiamo qui il discorso del Santo Padre:
"C’è anche un’altra cosa che voi conoscete bene: la pornografia digitale. Lo dico a chiare lettere. Non dirò: ‘Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza di questo’, non lo dirò. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l’esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia nel digitale. È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini, dove tu vedi in vivo casi di abusi: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ ‘normale’. Cari fratelli, state attenti a questo. Il cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche. Che oggi sono all’ordine del giorno. E se dal tuo telefonino tu puoi cancellare questo, cancellalo, così non avrai la tentazione alla mano. E se non puoi cancellarlo, difenditi bene per non entrare in questo. Vi dico, è una cosa che indebolisce l’anima. Indebolisce l’anima. Il diavolo entra da lì: indebolisce il cuore sacerdotale. Scusatemi se scendo a questi dettagli sulla pornografia, ma c’è una realtà: una realtà che tocca i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate. Avete capito? Va bene. Questo è importante"
Non è la prima volta che Papa Francesco tira fuori argomenti "scomodi" riguardanti la Chiesa, come ad esempio il problema dell'omosessualità dei cardinali. Problema, quello della "lussuria" dei clericali, che la Chiesa si porta dentro praticamente dalla sua nascita: derivanti forse dal fatto che i loro impulsi umani vengono innaturalmente soppressi. La castità devozionale è un fenomeno comune a molte religioni, ma quella cattolica è l'unica in cui è obbligatoria per i sacerdoti: rabbini, imam, sacerdoti protestanti e ortodossi, sono tutti autorizzati a sposarsi, sebbene ovviamente debbano tenere una condotta sessuale morigerata e appropriata.
La castità forzata imposta ai sacerdoti, fin da molto giovani (dal seminario, dunque gli anni in cui la maggior parte dei laici compiono le esperienze sessuali più importanti) ha ovvie conseguenze negative, anche molto gravi, sulla psiche dei sacerdoti; Conrad Baars, psicologo cattolico, aveva già sostenuto negli anni '70, ben prima che emergessero gli scandali della pedofilia, che una larga maggioranza dei preti aveva "problemi psicosessuali", dovuti, a suo avviso, dal fatto che la maggior parte di loro arrivava al seminario completamente impreparata alla sfida della castità.
Pulsioni soppresse, che portano ovviamente i clericali a cercare una colpevole soddisfazione nella pornografia digitale; e che a volte degenerano in vere e proprie perversioni sessuali. Forse anche per la Chiesa sarebbe il momento di rendersi conto di un fatto: la pulsione al sesso è normale e sana, e se soppressa crea problemi enormi: la castità, se non eliminata, dovrebbe almeno essere una scelta consapevole di individui già maturi, e non imposta a veri e propri ragazzi.