Elezioni, Kasia Smutniak: “Oggi indietro di un secolo”. L'attrice difende diritto all'aborto ma in realtà evoca il periodo fascista
L'attrice di origini polacca qualche giorno fa si schierò con Bonino perchè preoccupata di una cancellazione della legge 194 (mai campata da nessuno). Adesso si scopre che il pericolo è il "ritorno al ventennio"
Kasia Smutniak vede un pericolo fascismo in Italia. L'attrice di origine polacca, non lo dice ma lo fa intendere con una storia su Instagram su sfondo nero che recita: "A ottobre indietro di un’ora, oggi di un secolo". Questo il messaggio, che segue anche quello di vari "artisti" e non della cultura italiana all'indomani della vittoria di Fratelli d'Italia. L'attrice qualche giorno fa sui social si schierò con Emma Bonino, anche per paura di una cancellazione della legge 194 sull'aborto. Teoria in realtà mai campata da nessuno, ma adesso si scopre, che il vero problema è il "ritorno al ventennio".
Elezioni, Smutniak: "Oggi indietro di un secolo". Problema aborto? No, fascismo
Smutniak è contrariata sull'esito delle elezioni, sulla scia di altri suoi colleghi della cultura italiana che non hanno apprezzato l'esito. Qualche giorno fa la coniuge del produttore Domenico Procacci (schieratasi con Bonino, che ora chiede addirittura il riconteggio perché non accetta la sconfitta) diceva: "Negli ultimi anni, mesi, giorni ho visto con i miei occhi quanto è facile perdere quei diritti che fino a poco fa davo per acquisiti. La libertà di scelta di chi sono, come vorrei essere, cosa fare del mio corpo, la possibilità di sognare il futuro migliore per i miei figli. Tutto mi sembra in pericolo basta vedere i fatti".
L'attrice prese posizione sul diritto all'aborto, ufficialmente mai voluto togliere da nessuno dato che anche Meloni pochi giorni fa da Giletti annunciava: "Non intendo abolire o modificare la legge 194". Il lungo papiro dell'attrice continua, evocando spettri: "Basta vedere i fatti : La perdita del diritto all’aborto l’anno scorso nella mia Polonia, e qualche mese fa negli Stati Uniti, la costruzione del muro tra la Polonia e la Bielorussia , la negazione del diritto all’asilo e ai principali diritti umani con la vergognosa pratica dei respingimenti, la solitudine e la disperazione delle donne afgane rinchiuse in casa dal regime e dimenticate da noi da un giorno all’altro, gli applausi in senato quando veniva bocciato il DDL Zan, e questa campagna elettorale fatta di urla che fanno paura... La lista è davvero troppo lunga . E la pazienza è poca oramai".
"Quando l’anno scorso ho incontrato Emma Bonino, ci siamo confrontate sul tema dell’aborto , cercando di mettere in luce la legge 194, che in Italia esiste e protegge la scelta delle donne, ma di fatto difficilmente viene applicata. Abbiamo parlato anche di tante altre cose. Per me è stato un incontro importante. Credo fortemente in quello che Emma fa, mi piace tanto la forza con cui difende le sue idee e combatte le sue battaglie, sulla sua pelle. Assistere a quello che succede senza prendere posizione non è più possibile. Tra pochi giorni l’Italia dovrà scegliere da che parte stare. E io sto dalla parte di Emma".