Laura Pausini non canta "Bella ciao" e si discosta dalle critiche: "No ad usi per propaganda politica"
La cantante italiana risponde alle critiche per non aver voluto intonare il ritornello 'Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica'
Quando un’artista italiana di fama internazionale crea un bel polverone mediatico durante la campagna elettorale. Tutto è partito con un'ospitata nel quiz ‘El Hormiguero’ per presentare la nuova edizione de 'La Voz', versione spagnola del talent show ‘The Voice’. A Laura Pausini, unico giudice tricolore dello spettacolo, era stato chiesto di intonare il ritornello di ‘Bella Ciao’ in un momento dedicato al karaoke: richiesta che, però, la cantante ha rispedito al mittente perché, a detta sua, il brano era «molto politico». «Non voglio cantare canzoni politiche», ha spiegato Pausini in diretta ignorando che quella risposta avrebbe generato un putiferio. Centinaia di utenti si sono, infatti, riversati sui social accusandola di essere simpatizzante del fascismo e di non volersi prudentemente schierare anche per via delle imminenti elezioni nel Belpaese. Accuse che hanno portato Laura Pausini a dire la sua. «Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da trent'anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta mi sembra ovvio per tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non si inventino ciò che non sono». Purtroppo si è realizzato l’effetto opposto da quello auspicato dall’artista nostrana, ovvero ogni politico, di qualunque fazione o tendenza, ha cercato di sfruttare la querelle a proprio favore. Risultato finale solo polemiche inutili e fini a se stesse. Meglio pensare a cose di maggior rilevanza sociale …