Nuova tessera sanitaria senza chip: primi effetti della carenza di semiconduttori

Il provvedimento del Mef in vigore dall’1 giugno per la scarsità dei materiali. Ma senza il chip si avranno difficoltà nei settori della sanità e dei rifiuti


Dallo scorso 1 giugno la tessera sanitaria viene erogata senza il chip. Sono i primi effetti della scarsità di semiconduttori sul mercato. Le card sono identiche a quelle realizzate in precedenza, ma sono prive del circuito integrato utile a contenere informazioni riguardo il suo proprietario e a sbloccare alcune funzioni digitali. Ecco perché l’assenza del microchip potrebbe creare alcune difficoltà in settori come la sanità e i rifiuti.

Nuova tessera sanitaria senza chip: primi effetti della carenza di semiconduttori

Il decreto del Mef risale allo scorso maggio. Ed è entrato in vigore il primo giorno di giugno. Sino a pochi giorni fa, però, è passato sotto silenzio. Poi le Asl hanno iniziato a chiedere chiarimenti. E qualcuna ha spiegato i motivi dell’accaduto sul proprio sito. Le nuove tessere sanitarie senza chip avranno valenza di codice fiscale e di tessera europea assistenza malattia (Team), ma non le funzionalità della carta nazionale dei servizi come identificazione e autenticazione online e firma elettronica avanzata nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. La ragione della svolta sta nella scarsità internazionale dei materiali necessari per la produzione di circuiti integrati. 

Nuova tessera sanitaria senza chip: rinnovo della card per dieci milioni di italiani 

Ogni anno sono più di dieci milioni gli italiani che devono rinnovare o acquisire la tessera sanitaria.  Dieci milioni di persone che potranno utilizzare la tessera senza microchip per registrare acquisti e detrazioni in farmacia, ma che non potranno fissare visite specialistiche, dato che questo servizio è a disposizione con il passaggio nelle smart card dispositivi che leggono chip. Altra criticità: con le nuove tessere orfane dei semiconduttori non sarà più possibile impiegare la card in quei Comuni che richiedono la Cns per lo smaltimento di immondizia e rifiuti. Chi, pur avendo ricevuto la nuova tessera, è in possesso della vecchia Cns e vuole continuare a usarla per accedere ai servizi della pubblica amministrazione può farlo. Prima della scadenza, però, occorre estendere la durata del certificato di autenticazione fino al 31 dicembre 2023 attraverso un software pubblicato sul portale del Sistema tessera sanitaria gestito dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Per estendere la validità della precedente carta è fondamentale essere in possesso del codice pin.