Caro bollette? Dad per ridurre la bolletta delle scuole: la proposta shock di Giannelli
La Dad il sabato per ridurre la bolletta delle scuole perché "anche la scuola deve fare la sua parte contro il caro energia". Ecco la proposta di Giannelli, a capo del sindacato dei presidi italiani (Anp)
Se durante la pandemia in tantissimi tra genitori e politici hanno finito per puntare il dito contro la Dad, in tempi di crisi energetica col gas che ha toccato i suoi massimi a 339 euro e l'elettricità che ha stupito tutti con il massimo a 870 euro, sarebbe il caso di rispolverare le perle lasciate da due anni di gestione della pandemia: a proporre il recupero della dad almeno il sabato è stato Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani (Anp), che parte da una premessa chiara: "Di fronte a questa nuova crisi anche la scuola deve fare la sua parte, come tutti noi. Non è pensabile che si sottragga ma, qualsiasi misura si decida di prendere per risparmiare metano ed energia elettrica, questa non deve pregiudicare il diritto allo studio né deve essere lasciata alla decisione della singola scuola".
Caro bollette? Dad per ridurre la bolletta delle scuole: la proposta di Giannelli
E' quanto dichiarato a Il Corriere della Sera e, benché si tratti di una proposta che rispolvera la dad per un solo giorno a settimana, con l'arrivo di una nuova ondata covid così come previsto, la dad, insieme al caro bollette, potrebbero spingere nuovamente ad una didattica a distanza integrale e allo smart working. Ma quanto rischio c'è che ciò accada? Fondamentalmente il rischio è altissimo e la crisi energetica è tale che queste due soluzioni potrebbero essere valutate integralmente a livello ministeriale e governativo. Perchè di sicuro non si può pensare a una dad per i più piccoli senza integrare lo smartworking.
Ma proporre la Dad è quasi doveroso, le nuovissime disposizioni anti-covid infatti impongono di areare le classi , benché i termosifoni potrebbero non essere più accesi come una volta. L'inverno in classe rischia di essere più difficile che a casa. E questo è un dato di fatto.
Ma Antonello Giannelli non si dice favorevole né a comprimere le ore della didattica a 50 minuti, tantomeno a ridurre la settimana al venerdì perché lo studio "è un diritto costituzionale".