Incidente Pordenone, la mamma del 15enne morto: "La militare Usa guidava ubriaca. Pretendo giustizia qui in Italia”
Oggi l'udienza di convalida del fermo per la soldatessa. La mamma sulla giustizia: "Devo ammettere che, con quello che si sente, non ho grande fiducia"
Ha creato scalpore l'incidente a Pordenone occorso ad un ragazzo di 15 anni. Questo è stato investito da una soldatessa Usa ubriaca, come si è venuto a scoprire poche ore più tardi. E la mamma, disperata chiede "giustizia. E la voglio qui, in Italia. Poi, se riterranno, la processino anche nel suo Paese. So che niente mi restituirà mio figlio. Ma chi lo ha ucciso deve essere condannato dal nostro tribunale e scontare per intero la pena".
Incidente Pordenone, la mamma del 15enne investito chiede vendetta
È morto Giovanni Zanier, quindicenne investito a Porcia in provincia di Pordenone da una soldatessa Usa. La mamma Barbara Scandella non ci sta ad aver perso il figlio in questo modo, mentre tornava a casa a piedi dalla discoteca. Julia Bravo, la 20enne che ha commesso l'incidente è stata ritrovata in possesso di un tasso alcolemico di 2.09. La donna si trova sottoposta agli arresti domiciliari per omicidio stradale.
Sono i carabinieri e la polizia militare Usa del 31° Fighter wing che stanno vigilando sulla misura, mentre la madre chiede giustizia. E a chi le chiede il motivo per cui fosse in giro a quell'ora, lei risponde: "L'avevo accompagnato in discoteca e per il rientro aveva detto che si sarebbe arrangiato. L'auto lo ha travolto mentre spingeva la bici di un amico lungo la pista ciclabile". "Faremo di tutto, anche con il nostro avvocato. Pretendo che sia l'Italia a giudicarla, infliggendole quanto si merita. E pretendo anche che, una volta condannata, resti in carcere per tutta la durata della pena. Anche se devo ammettere che, con quello che si sente, non ho grande fiducia".
Su un possibile risarcimento dice: "Nessuna cifra potrà colmare la perdita di nostro figlio. Ma se ci sarà, con quei soldi esaudirò un sogno di Giovanni: comprare un appartamento al mare, a Lignano o a Bibione, che tanto amava, per perpetuarne la memoria". "Perdono della responsabile? "Non si perdona una cosa così. Tanto meno per come è accaduta. Una testimone che guidava dietro la donna ha detto di averla vista zigzagare e ora sappiamo che si era messa al volante in quello stato. Mio figlio era pieno di amici e adesso lo stanno piangendo tutti".