Dedichiamo una statua alla memoria di Eugenio Scalfari

Una sentita e spontanea proposta di Gregorio Mammì, consigliere di Regione Lombardia

È scomparso un giornalista di quelli speciali.

Eugenio Scalfari

Eugenio Scalfari infatti non era solo una penna con pochi eguali. Era il padre fondatore di Repubblica, un giornale che tutt’oggi rivaleggia con il Corriere della Sera per copie e qualità, mantenendosi sempre e comunque ben sopra la media degli altri quotidiani per diffusione e rilevanza nel dibattito pubblico. Fucina di grandi firme, la creatura di Scalfari ha compiuto diversi passaggi nella sua storia, sopravvivendo a più di un direttore. Ancora oggi, nonostante la crisi della stampa e dell’editoria, resta un punto di riferimento culturale per l’Italia e il giornalismo candidandosi come la migliore eredità di Scalfari al suo Paese e a Milano in particolare dove il giornalismo italiano ha tutt’ora il suo cuore pulsante. Solo in pochi possono essere accomunati a un nome tanto importante per l’Italia. Tanto è vero che Scalfari è stato compianto pure da Silvio Berlusconi, uno dei suoi bersagli preferiti in vita.

Indro Montanelli

Forse solo Montanelli che compì un percorso simile, ma sul fronte opposto della borghesia milanese. Finendo per altro pure lui per rompere con Berlusconi. E proprio Milano che adottò il grande toscano, gli ha dedicato un giardino pubblico con tanto di statua. Ma forse anche per questa connotazione di parte spesso il ricordo del fondatore del Giornale è stato oggetto di critiche e ingiurie. Perché non tutti hanno condiviso il ricordo di ciò che era stato dato al giornalismo e alla città dal grande toscano.

La nuova proposta

Ma dall’esempio della celebrazione di un grande del giornalismo milanese ed italiano, arriva la proposta per pacificare gli animi di Gregorio Mammì (M5S Lombardia): "Scalfari e Montanelli sono stati due grandi giornalisti. Giornalisti del Novecento milanese come pochi altri. Sempre su fronti opposti, sempre punti di riferimento per parti diverse della società. Ma allo stesso tempo nessuno degli avversari di ciascuno ne ha mai negato il valore come esempio di giornalismo italiano e milanese.

Indro Montanelli e Eugenio Scalfari rimarranno per sempre nella storia scritta della città, allora perché non unirli anche fisicamente?

Oggi i Giardini Montanelli sono un simbolo della città perché sono nel cuore di Milano, vicino alla statua di un fondatore d’Italia come Cavour. Ma restano un simbolo di una parte della storia della stampa milanese e italiana, come dimostrano le periodiche polemiche che investono la figura di Montanelli e imbrattano la sua statua. Perché allora non unirla a quella di Scalfari? Perché in questi tempi di divisioni, di distinguo, di allontanamento e di guerra, non diamo un segno di pace e riunificazione?

Lo chiedo tanto ad Attilio Fontana quanto al sindaco Giuseppe Sala: Milano ha dato il suo meglio quando è andata oltre le divisioni e ha pensato a ciò che di positivo l’ha unita e spinta verso grandi traguardi. Lo spirito positivo, celebrato anche da Manzoni, è ancora vivo, dimostriamolo creando i Giardini del Giornalismo Montanelli Scalfari", conclude il regionale pentastellato Gregorio Mammì. Per la realizzazione della statua è già partita una raccolta fondi.