Covid: ricoveri terapie intensive balzo al 3%, il 90% con almeno due dosi di vaccino
L'80% è ricoverato per altre patologie
I ricoveri nelle terapie intensive balzano al 3%. Antonello Giarratano, alla guida della Società Italiana di Rianimazione (Siaarti) spiega: "8 su 10 positivi sono in ospedale per altri motivi e 9 volte su 10 si tratta di soggetti con almeno due dosi". E' quanto riporta in un'intervista al Corriere.
Ricoveri terapie intensive balzo al 3%, il 90% con almeno due dosi di vaccino
Secondo le prime stime l’80% dei ricoverati in terapia intensiva è lì per altre patologie. Tra tutte ictus, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca. E risulta occasionalmente positiva al tampone. Importante anche l'età media dei pazienti, che risulta essere attorno ai 75 anni.
Giarratano ha inoltre spiegato: “La grande maggioranza arriva per altre patologie che compromettono le funzioni vitali. Ad esempio ictus, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca oppure traumi e interventi. Risultano occasionalmente positivi al tampone. In certi casi il virus della pandemia agisce come quelli dell’influenza. Favorisce gli scompensi di persone già molto fragili”.
Covid, Massimo Antonelli: "Paziente in insufficienza respiratoria non lo vediamo quasi più"
Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di anestesia e rianimazione del policlinico Gemelli, tratteggia lo stesso quadro: “I ricoveri sono limitati e ben distribuiti tra gli ospedali. Il paziente colpito da insufficienza respiratoria grave causata dal Covid non lo vediamo quasi più, in parte grazie alle vaccinazioni che proteggono dai sintomi severi, in parte perché le sottovarianti di Omicron oggi circolanti attaccano raramente i polmoni e si fermano alle prime vie respiratorie”.
Intanto i contagi aumentano. "Siamo nel pieno dell'ondata di Omicron 5, ma era prevedibile”, dice Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma, ai microfoni di "Rotocalco 264" su Cusano Italia Tv. "Stiamo vivendo quello che è stato vissuto in Portogallo prima noi - ha detto - quindi avremo un innalzamento dei contagi, un picco probabile tra 3-4 settimane e infine il plateau e la discesa dei casi. Se rimane questa variante, come tutti noi speriamo e pensiamo da buoni evoluzionisti, dopo la fine di luglio avremo una specie di rumore di fondo con contagi fisiologici proprio per l'endemizzazione del virus”, aggiunge. L'esperto ha poi sottolineato che le terapie intensive "non sono assolutamente in aumento". Crescono invece i ricoveri ordinari "perché spesso - ha concluso - una persona anziana colpita da Omicron 5, se ha febbre alta, specialmente il sabato e la domenica va in Pronto Soccorso".