Claudio Baglioni, il libro di Striscia la Notizia è stato sequestrato

Claudio Baglioni ha ottenuto il sequestro di "Tutti poeti con Claudio", libro scaricabile dal sito di Striscia la notizia. Il Gip: "Diffamazione accusare l’artista di plagio"

Il libro che parla di presunti plagi di Claudio Baglioni, scaricabile dal sito di Striscia la Notizia e intitolato "Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il poeta moderno", è stato sequestrato. Il Gip di Monza, Gianluca Tenchio, ha disposto che il volume non fosse più scaricabile dal sito dopo la querela fatta pervenire dal Cantautore per la trasmissione. Per mezzo degli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, Baglioni ha richiesto che l’ebook non fosse più scaricabile.

Claudio Baglioni, il libro di Striscia la notizia è stato sequestrato

Stando a quanto ha riportato Il Corriere della Sera, nell’inchiesta risultano indagati Antonio Ricci, Enzo Iacchetti, Ezio Greggio e Antonio Montanari, alias il Mago Casanova. Questi sono accusati di avere descritto il cantante “con termini tali da farlo passare come un disonesto, che copia senza neppure dirlo”.

Il gip Tenchio afferma che il libro accusa Baglioni di avere copiato “testi di poesie altrui” o “comunque di essersi ispirato” a essi. Il sequestro del libro è stato disposto per evitare “che il reato sia reiterato”. Secondo lo stesso gip, in alcuni casi, non si può "nemmeno parlare propriamente di plagio". Questo perché i testi delle opere che nel libro sono messi a confronto con i testi delle canzoni di Baglioni appartengono ad autori come Oscar Wilde, Scott Fitzgerald, Garcia Lorca o Cesare Pavese. Scrittori che, come si sa, sono morti da più di 70 anni, e dunque sono decaduti i diritti d’autore.

Sempre secondo Tenchio, non ci si può appellare al diritto di satira che "presuppone che il fatto su cui si satireggia sia vero. Non può dirsi che Claudio Baglioni sia un ‘plagiaro’ (perlomeno, non per tutte le citazioni addebitategli), né che egli occulta sistematicamente e fraudolentemente i presunti plagi al pubblico, in parte perché non sempre può dirsi che abbia davvero copiato gli altri, in parte perché ha comunque ammesso talvolta di citare le opere altrui”. Il gip sostiene inoltre che il libro sia riconducibile ad Antonio Ricci. Quest'ultimo, sostiene Tenchio, "nel corso degli anni ha dimostrato, in varie interviste, di avere un’autentica avversione verso Claudio Baglioni”.

Libro di Striscia la notizia sequestrato, la difesa: "Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni?”

Antonio Ricci comunque si difende e, sempre al Corriere, ha detto: "Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti". E ancora: "I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti".

Infine: "Scrive nel 1957 Lec (scrittore polacco, ndr) ‘…ci sono zebre che starebbero anche in gabbia pur di passare per dei cavalli bianchi…'. Canta nel 1999 Baglioni ‘…viviamo come zebre e poi, rinchiusi dietro gli steccati, illusi di sembrare dei cavalli bianchi…'. Ma è evidente che non si tratta di un plagio. Baglioni le sue zebre le chiude dentro uno steccato, mica in una gabbia come quel banale di Lec".