Pride di Cremona e dissacrazione del sacro: l'apice del conformismo
Al Pride di Cremona si è sciaguratamente scelto di esibire la Madonna letteralmente senza veli, nell’atto di esibire il seno. Se i guerriglieri dell’arcobaleno pensavano di essere anticonformisti e spietatamente critici contro il sistema dominante, sappiano che sono stati in verità massimamente conformisti
Ha fatto assai discutere la parata del Pride di Cremona, ove si è sciaguratamente scelto di esibire la Madonna letteralmente senza veli, nell’atto di esibire il seno. Ebbene, se i guerriglieri dell’arcobaleno pensavano di essere, così facendo, anticonformisti e spietatamente critici contro il sistema dominante, sappiano che sono stati in verità massimamente conformisti. Hanno compiuto, forse senza averne contezza, il gesto che il potere tecnocapitalistico oggi pretende dai suoi sudditi. Combattono il sistema con gli strumenti e le figure da esso prodotte: e che quindi lo rinsaldano. L’aveva già capito Pasolini negli anni Settanta: il nuovo potere non è più clerico-fascista, ma edonista e consumista. E fa ormai a meno del potere spirituale: “il Potere non ha più bisogno della Chiesa, e l’abbandona quindi a se stessa”. Di più, ne dissacra i simboli, modalità Pride di Cremona. Infatti, scrive ancora Pasolini, “il mondo ha superato la Chiesa”, è andato oltre. Le operazioni economiche del mercato funzionante a pieno regime risultano, fondamentalmente, indifferenti a ogni dimensione etica e religiosa: le quali, anzi, sono vissute come potenzialmente nemiche, giacché costituiscono pur sempre delle superstiti riserve di senso esterne al nichilismo onnifagocitante del mercato e, dunque, in grado di contestarlo.
di Diego Fusaro