#DIMALEINBINI. Camilla Denevi: “Donerei per la terza volta i miei capelli alle persone malate di cancro. L’amica Maria Sole e il nonno mi mancano tanto”

Camilla è mia cugina e per due volte ha donato i suoi capelli in beneficienza. Inoltre, da adolescente, mi racconta come ha vissuto la pandemia

Camilla, insieme a Carlotta, due gemelle, sono le più piccole tra i miei (numerosi) cugini. Di Carlotta, mi sono già occupato perché ormai è una “campionessa” di pianoforte, mentre Camilla è una reginetta di solidarietà.

A soli 12 anni, hai già donato due volte i tuoi lunghi capelli per fare delle parrucche. Perché questo gesto?

«Ho fatto questo gesto in ricordo della mia amica Maria Sole e del mio nonno, entrambi saliti in cielo per un brutto male. Quando Sole si è ammalata avevamo 8 anni, non mi dimenticherò mai e poi mai quando veniva a scuola con la sua forza e il suo fazzolettino colorato in testa. Sole era una bambina speciale, sempre pronta ad aiutare tutti; è lei che ha insegnato alla mia sorella gemella, con tanta pazienza, a fare la chiave di violino. Un anno preciso dopo la sua rinascita in cielo, si è ammalato il mio adorato nonno Giancarlo. Io voglio ricordarli così: cercando di regalare un sorriso.»

 

Sai a quale associazione od ospedale sono finite le tue chiome?

«Le mie sei codine di 42 centimetri sono andate alla TRICOSTARC (www.tricostarc.it/tricostarc/sociale) che, insieme all’associazione Prometeus, le trasformerà in una parrucca.»

 

Piccolo gesto ma che avrà limitato danni estetici a tanti bambini e adulti. Lo faresti una terza volta?

«Credo proprio che lo farò una terza volta, ma passeranno un bel po’ di anni, perché questa volta i miei capelli sono proprio tanto corti.»

 

Sono stati due anni e mezzo non facili per la scolastica. Come hai affrontato e stai affrontando lezioni on line, mascherine, limiti e mancanza di contatto stretto con i coetanei?

«Quando ci dettero la notizia della chiusura delle scuole, nel 2020, fui contenta, lo ammetto; ma non immaginavo il futuro che ci aspettava. Le settimane chiuse in casa furono devastanti, e io ho una sorella gemella e una casa con un bel terrazzo. Non sopporto più le mascherine, anche se mi rendo conto che sono state tanto utili. Voglio tornare ad abbracciare le persone!»

 

I giovanissimi sono sempre più attaccati allo smartphone e meno alla realtà. Dacci il tuo punto di vista.

«Io sono molto attaccata allo smartphone, ma ho la mia mamma che mi controlla molto. Ho promesso che cercherò d’imparare ad avere altri hobby. Secondo me, questo attaccamento quasi morboso di noi ragazzi al “virtuale” è dovuto anche al fatto che per quasi due anni non abbiamo avuto una vita sociale “vera”.»

 

Sperando in più libertà quotidiana, come passerai l’estate?

«La mia estate sarà al mare con la mia famiglia e i miei amici. Spero senza l’ombra di una mascherina!»