Peste suina, l’Ue ha deciso: “Zona infetta nell’area del comune di Roma fino al 31 agosto 2022”
Questa la decisione dell'Ue pubblicata in gazzetta ufficiale. Per Costa bisogna "salvaguardare un mercato che frutta 7 miliardi"
Arriva un primo provvedimento europeo per i casi di peste suina rilevati nel comune di Roma. L’Italia "provvede affinché non siano autorizzati i movimenti di partite di suini detenuti nelle aree elencate come zona infetta e dei relativi prodotti verso altri Stati membri e paesi terzi. È questa la Decisione della Commissione europea relativa ad alcune misure di emergenza contro la peste suina africana in Italia pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea di oggi lunedì 16 maggio.
Peste suina a Roma, provvedimento dell'Ue
Come si legge, il provvedimento "si applica fino al 31 agosto 2022”, e prevede l’istituzione di una zona infetta nell’area del comune di Roma che "comprenda almeno le aree elencate" nella decisione stessa. Quali sono le aree messe sotto la lente di ingrandimento? Circonvallazione Clodia, Via Cipro, Via di San Tommaso D’Acquino, Via Arturo Labriola, Via Simone Simoni, Via Pietro De Cristofaro, Via Baldo Degli Ubaldi); a sudovest: (Via di Boccea fino all’intersezione con Via della Storta); a ovest-nordovest: Via della Storta, Via Cassia (SS2) fino all’intersezione con Via Cassia Veientana (SR 2 bis); a nordest: Via Cassia Veientana (SR 2 bis) fino all’intersezione con l’autostrada A90 (Grande Raccordo Anulare), autostrada A90 fino all’intersezione con il fiume Tevere; a est-sudest: fiume Tevere.
Costa: "Mettere in sicurezza comparto economico che frutta 7 miliardi"
Inoltre, molto presto"verrà firmata ordinanza che riguarda la zona di Roma", ha sottolineato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. Per Costa quella della peste suina è "una situazione che stiamo monitorando ogni giorno". Un piano di "eradicazione del virus che prevederà anche l’abbattimento selettivo di alcuni capi". La peste suina non è un pericolo per la salute dell'uomo o per gli animali domestici. Ma Costa evidenzia comunque che "dobbiamo mettere in atto tutte le misure che ci permettono di contenere il virus, perché mette a rischio un comparto economico particolarmente importante per il nostro paese, quello suinicolo, che fattura oltre 7 miliardi", conclude.