Gianluca Vacchi, lite col fratello Bernardo, azienda, cyclette: dovrà pagare 200mila euro

La lite familiare col fratello Bernardo, carattere e stile di vita agli antipodi rispetto all'imprenditore-influencer, ha visto soccombere Gianluca

Gianluca Vacchi e la lite col fratello Bernardo per un'azienda che produce cyclette: l'imprenditore influencer dovrà pagare 200mila euro. Non solo balli divertenti su Instagram, milioni di follower sui social e lusso sfrenato: ogni tanto la vita riserva anche amarezze a Gianluca Vacchi, 54 anni, bolognese, noto per il carattere eccentrico ed estroverso. In questo caso, si tratta di ruggini familiari trascinatesi poi sul piano giudiziario, dove Gianluca ha perso una causa che lo vedeva opposto al fratello Bernardo, molto riservato e per questo agli antipodi rispetto a lui. La controversia riguarda un affare andato molto peggio di quanto si aspettasse Gianluca Vacchi, che ora dovrà restituire 200mila euro, come ha stabilito il tribunale di Bologna con un'ordinanza. 

Gianluca Vacchi, lite col fratello Bernardo, azienda, cyclette

Tra i due fratelli non corre buon sangue da quando i due si sono separati sul piano professionale e imprenditoriale. La vicenda risale ai tempi in cui i due ricchi ereditieri di Marco Vacchi, proprietario della Ima, azienda leader nella produzione di macchine per imballaggi, erano in affari insieme. Gianluca e Bernardo avevano alcune società in comune e tra queste c'erano la Boato International Spa e la Gvlifestyle Srl.

La prima era incaricata della realizzazione delle Enjoybike, un modello di cyclette di lusso. L'altra avrebbe dovuto venderle, sfruttando anche la popolarità d'immagine di Gianluca. L'investimento non ha però prodotto i risultati sperati, anche a causa della pandemia, che ha provocato la chiusura forzata delle palestre, con una contrazione notevole del mercato a disposizione. 

Gli attriti col fratello Bernardo e la sentenza del Tribunale

Quando i due hanno rotto i rapporti sul piano professionale le aziende che avevano in comune sono state divise e così è stato anche per quelle coinvolte in questo processo: la Boato è diventata di proprietà esclusiva di Bernardo mentre la Gvl è andata a Gianluca. Con gli affari andati male, però, sono rimasti in sospeso molti ordini e contratti non pagati e i debiti della Gvl verso la Boato si sono accumulati.

Fino ad arrivare al processo e alla decisione del Tribunale di Bologna: il giudice Marco D'Orazi ha dato ragione a Bernardo, che è così autorizzato a "sequestrare in via conservativa beni e diritti, per un successivo pignoramento, alla GVLifestyle Srl fino all'ammontare complessivo di 200 mila euro".