Green Pass, lettera aperta degli Studenti di Roma: una lezione contro chi viola i nostri diritti
Un documento eccezionale, che merita di essere letto e commentato. Una lezione a tutti coloro che in questi quasi due anni e mezzo hanno violato e violano i nostri diritti umani e costituzionali. Un monito a tutti coloro che subendo passivamente hanno dato e continuano a dare prova di essere nulla più che un gregge di pecore
"LETTERA DEGLI STUDENTI CONTRO IL GREEN PASS DI ROMA ALL'ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
Siamo venuti a parlarvi. Ci siamo seduti al tavolo con voi e vi abbiamo ascoltato mentre
facevate finta di ascoltarci.
Abbiamo tentato di spiegarvi la gravità della vostra complicità remissiva, del vostro indifendibile silenzio. Ci avete risposto con le stesse parole vuote con cui riempite l’home page di quest’Università, infangando la memoria di chi ha combattuto insegnando tra queste mura.
Perché l’insegnamento è lotta, la ricerca – quella vera, che qui è pratica desueta – è
opposizione al pressapochismo del pensiero, strumento di resistenza alla passività della cittadinanza di fronte al totalitarismo che avanza.
Non ci avete fatto entrare nelle aule, nelle biblioteche, nelle mense, nei laboratori; ci avete negato libri e materiali didattici, il confronto con i docenti e con i colleghi, mentre sventolavate
con orgoglio il vostro impegno per il diritto allo studio, l’eguaglianza e la solidarietà. In tutti questi mesi ci avete trattato come terroristi, chiudendoci le porte, sbarrandoci il passaggio, come se non stessimo pagando delle tasse, come se non fossimo studenti.
Seduti a quel tavolo, ci avete detto che avevamo bussato alla porta sbagliata, che siete meri esecutori di leggi che calano dall’alto, che dovevamo andare a protestare altrove. Questa vostra risposta riflette la profonda incoerenza dell’istituzione che rappresentate: vi dite aperti alla tolleranza e al dibattito nella teoria, mentre nella pratica falciate il confronto sul nascere.
Con questa lettera vi invitiamo a ritrattare. Con queste parole, inevitabilmente dure, vorremmo ancora una volta richiamarvi ai vostri doveri deliberatamente ignorati in questi mesi. Se vi dichiarate, come avete fatto, impossibilitati a disapplicare alcuna legge dello Stato, siete certamente ancora pienamente legittimati a dichiararvi moralmente contrari.
Una dichiarazione ufficiale sulla natura antidemocratica e liberticida del possesso e del controllo del green pass richiesto per l’accesso alle sedi universitarie è perfettamente in linea con i principi e i valori espressi dallo Statuto universitario, nonché con le posizioni
ideologiche in tema di diritti, parità e libertà prese da questa istituzione.
Avendo ascoltato attentamente le vostre risposte durante il colloquio avvenuto a fine agosto e avendo constatato in questi mesi un totale rifiuto a comprendere la serietà delle nostre
denunce, la nostra richiesta è da considerarsi più che ragionevole.
Per ora tutti gli studenti possono nuovamente accedere alle strutture e ai servizi di questa Università: le ferite di questi mesi, però, non svaniranno in fretta. Soprattutto, ci inquietano le
parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Draghi il 17 marzo 2022, durante la conferenza stampa per il DL sulle riaperture: Noi siamo consapevoli del fatto che una pandemia, un’altra pandemia, potrebbe rivelarsi importante anche fra qualche tempo [...], non smontiamo la struttura ma gradualmente [essa] perde il carattere di emergenza, acquista quello di
ordinarietà. Negli scorsi mesi ci avete esclusi dall’Università, nascondendovi dietro allo stato di emergenza. Prendere una posizione ora non potrà modificare i fatti gravissimi del passato,
ma potrà, forse, impedire che altri studenti vengano discriminati in futuro.
Confidiamo nel coraggio di pochi che potranno avere la forza di sovrastare la vigliaccheria
dei molti.
Sarebbe il caso che tutti coloro che ancora dormono si svegliassero. Altrimenti, ci costringeranno a buttarli giù dal letto. di Alfredo Tocchi