Libertà di stampa, l'Italia cola a picco: si trova al 58esimo posto, dietro Gambia e Moldavia
L'Italia perde diciassette posizioni secondo quanto stilato da Reporter sans frontier: i cambiamenti di governo hanno inevitabilmente inciso in un punteggio che era già di per se molto basso. Dominano i Paesi scandinavi
Libertà di stampa in Italia? Siamo al 58esimo posto, dietro Gambia e Moldavia. È quanto riporta il World Press Freedom Index 2022, l'annuale rapporto sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier che ci vede ogni anno sprofondare nell'abisso. Lo stato di salute dell'informazione italiana non vive un grande momento dato che vede il Belpaese addirittura dietro a paesi con poche milioni di abitanti. Lo scenario politico italiano ha senza dubbio inciso sulla classifica. Il peggioramento rispetto allo scorso anno è netto, e basti vedere come è stato accolto l'arrivo del "governo dei migliori" per avere una risposta.
Libertà di stampa, l'Italia cola a picco: si trova al 58esimo posto
La cosa che più impressione è che l'Italia ha perso ben diciassette posizioni rispetto all'anno scorso quando si era classificata 41esima. Un peggioramento raggelante ed evidente. Siamo preceduti da Paesi come Romania e Macedonia del Nord. E poco sopra ad alcuni Paesi africani come Niger e Ghana, oltre al Kosovo. In Ue peggio di noi sono messi soltanto Ungheria, Polonia, Cipro, Bulgaria, Grecia e Malta.
Libertà di stampa: chi domina?
Ma chi c'è dunque ai primi posti di questa importante classifica? Abbastanza scontato pensarlo ma ci sono i Paesi scandinavi. Norvegia, Danimarca e Svezia, con Estonia e Finlandia, in rigorosa fila e tutte in top 5.
Libertà di stampa: come funziona il report
Il report annuale si concentra sulle pressioni e sugli attacchi diretti ricevuti dai media. Sono cinque i criteri alla base della valutazione: contesto politico, quadro normativo, contesto economico, contesto socioculturale e sicurezza. Per ogni voce è stato dato un punteggio che va da 0 a 100. Che punteggio è stato dato all'Italia? 68.16, in poche parole "soddisfacente". Ma niente a che vedere col comunque basso punteggio dell'anno scorso (76.61), che ci aveva piazzati al 41esimo posto.
I peggiori punteggi per l’Italia infatti sono arrivati per quanto riguarda gli indicatori politici ed economici. Nel rapporto specifico sul Bel Paese si fa riferimento anche alle minacce da parte delle organizzazioni mafiose e a una diffusa autocensura da parte dei giornalisti.