Caserta, papà gli toglie cellulare e pc: 15enne si spara un colpo di pistola alla testa

La pistola era detenuta legalmente dal padre, commerciante. Il giovane avrebbe approfittato dell'assenza dei suoi genitori per compiere l'insano gesto dopo una lite la sera prima: é grave

Tragedia nel Casertano, in particolare a Francolise. Un padre ha tolto il cellulare e il pc dopo un litigio al figlio 15enne e quest'ultimo si sarebbe sparato alla testa cercando di togliersi la vita. Il tutto con la pistola del padre, legalmente detenuta. Il ragazzo non avrebbe preso bene una lite e oltre ad aver saltato la scuola, ha approfittato dell'assenza dei genitori, preso la pistola nel ripostiglio dove il padre la teneva e compiuto l'insano gesto.

A Caserta 15enne prova a suicidarsi dopo il sequestro di cellulare pc

È questa la prima ricostruzione avanzata dai testimoni che stanno ricostruendo la dinamica del ferimento di un adolescente di 15 anni, trovato con un colpo di pistola in testa nella sua camera da letto a Francolise, nel Casertano. Il giovane aveva avuto una lite la sera prima e l'intenzione del padre era quella di sequestrare i mezzi tecnologici al figlio come punizione. Il giovane non l'ha presa bene e oltre alla scelta di saltare la scuola di oggi lunedì 2 maggio, avrebbe deciso di spararsi un colpo alla testa come sostengono gli inquirenti che stanno indagando sul caso.

Verso le 10 circa la madre sarebbe salita al piano superiore della sua abitazione preoccupata. Ed una volta aperta la cameretta, l'immagine: il figlio a terra in una pozza di sangue. Sul posto sono poi intervenuti i sanitari del 118 che hanno considerato "gravissime" le condizioni del ragazzo. Dopodiché il trasporto in ospedale, verso il Pronto Soccorso di Caserta. Subito sono scattate le indagini dei carabinieri.

Il ragazzino avrebbe trovato la pistola nel ripostiglio di casa

Dopodiché, approfittando dell'assenza di entrambi i genitori, avrebbe consumato l'atto. Il padre, commerciante, deteneva l'arma in modo legale. Quando assieme alla madre sono tornati hanno trovato il figlio a terra, ma ancora vivo, e da qui il trasporto a sirene spiegate per cercare di salvargli la vita. Le indagini sono affidate ai militari del Reparto Territoriale di Mondragone.