Arrivano i vermi a tavola. Ecco dove stiamo finendo

Il mangiare vermi e larve potrebbe essere assunto come scena emblematica del capitalismo

Sempre più spesso si parla di insetti e larve sulle tavole degli europei. Questo sembra essere il futuro preannunciato. I padroni del discorso presento questo nuovo e disgustoso pasto come il non plus ultra del cibo salutare, proteico e ipocalorico, appetitoso e avanguardistico. Come sempre, spacciano per opportunità e progresso la miseria e la deemancipazione che l’avanzata del progresso, cioè del capitale, porta con sé per i misérables della globalizzazione infelice. In primis, ciò è coerente con le tendenze disidentificanti del globalismo: il pensiero unico politicamente corretto fa sistema con il piatto unico gastronomicamente corretto, su scala globale. Spariranno sempre più le identità culinarie e prevarrà il menù unico di larve e vermi. In secondo luogo, si è trovato, così, il modo per nutrire i ceti deboli e le classi lavoratrici: cibo a basso costo, vermi e larve. Nessuno ti impone di mangiarle, ma sarà di fatto la tua situazione economica a non permetterti di mangiare altro. Il mangiare vermi e larve potrebbe essere assunto come scena emblematica del capitalismo, analoga al pasto con gli escrementi raffigurato da Pasolini in "Salò".

di Diego Fusaro