L'avvertimento di Caracciolo: "Putin potrebbe usare l'atomica"
Secondo il direttore di Limes la Russia, se messa alle strette e sconfitta dalla strategia occidentale, potrebbe vedersi costretta all'uso di un arma atomica tattica
L'avvertimento di Lucio Caracciolo: "Putin potrebbe usare l'atomica". Una delle novità più preoccupanti della guerra in Ucraina è che è stata sdoganata l'arma atomica: fino a due mesi fa l'utilizzo di armi dotate di tale capacità distruttiva era un tabù, un qualcosa di impensabile. Nel giro di poche settimane è cambiato tutto, a furia di escalation, per fortuna solo verbali. Fatto sta che ora sono in molti a ritenere possibile l'utilizzo di testate atomiche tattiche, ovvero di portata più limitata, sul territorio ucraino. Una possibilità remota, certo, ma non totalmente da escludere. A pensarla così è anche Lucio Caracciolo, direttore di Limes, la più importante rivista di geopolitica italiana: "Pur di non perdere la guerra potrebbe sparare una bomba atomica tattica", ha detto.
L'avvertimento di Caracciolo: "Putin potrebbe usare l'atomica"
Un timore non così infondato. Del resto è di ieri la minaccia del presidente russo Vladimir Putin di usare armi "mai viste" dagli occidentali in caso di interferenze esterne che costituiscano una seria minaccia per la Russia. L'atomica non rappresenta un'esclusiva russa, anche gli Stati Uniti e il Regno Unito sono potenze nucleari, quindi è da escludere che il leader del Cremlino facesse riferimento a questo tipo di armamenti.
Ma in molti hanno pensato che potesse riferirsi al missile balistico intercontinentale Sarmat, in grado di aggirare le difese antimissile di ogni Paese del mondo e di raggiungere ogni punto del globo. E, cosa più importante, capace di trasportare in volo fino a 15 testate nucleari. Del resto, il livello dello scontro tra i due fronti è stato sempre molto alto, almeno a parole: il 27 febbraio, tre giorni dopo lo scoppio della guerra, Putin aveva già ordinato di "porre le forze di deterrenza dell'esercito russo in regime speciale di servizio da combattimento", incluse le armi nucleari.
Lo spettro atomico: uno scenario remoto ma possibile
Lo spettro atomico sarebbe stato considerato fino a poco tempo fa "una battuta di cattivo gusto", riconosce lo stesso Caracciolo, dall'inizio del conflitto uno degli osservatori più lucidi della situazione. Ora però queste minacce vanno prese in considerazione "perché la Russia, in una situazione di disperazione sul terreno ucraino, potrebbe ricorrere all'arma atomica tattica". Un'arma più limitata di quella strategica, dotata di una gittata di qualche centinaio di chilometri.
Ma si tratterebbe in ogni caso di una catastrofe immane, perché la sua potenza distruttiva equivarrebbe a quella delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda Guerra mondiale. Caracciolo non fa l'allarmista, ritiene che nella situazione attuale tutto ciò sia improbabile ma "sono minacce che possono realizzarsi, che, vista la situazione complessiva, devono essere prese sul serio", ha spiegato all'Adnkronos.