L'Ue pronta al blocco al petrolio russo, ma non sa come sostituirlo. Gli americani si tirano indietro?

Il Parlamento Europeo ha raggiunto l'accordo per l'embargo al petrolio russo: anche Metsola conferma. Gli Usa in difficoltà nel sostituire interamente il greggio che proviene dal Cremlino

L'’Ue si è finalmente decisa ed ha raggiunto un’intesa sull’embargo al petrolio russo. Il via libera è arrivato probabilmente dopo aver visto il blocco delle esportazioni di gas da Mosca a Polonia e Bulgaria. I due paesi si sono rifiutate di pagarlo in rubli. Resta da vedere quale sarà la tempistica e quando entrerà in azione concretamente ma l'intesa c'è già. La Germania è uno dei paesi ostili avendo chiesto un periodo di transizione di circa sei mesi per chiudere i contratti, ma pare che la richiesta non verrà accolta. C'è l'ipotesi settembre.

Embargo sul petrolio russo: l'Ue non sa come sostituirlo 

Sull'embargo di petrolio russo l’obiettivo è chiudere la prossima settimana. Lunedì si terrà il Consiglio dei ministri Ue dell’Energia  mercoledì la Commissione metterà nero su bianco l’intero dossier. La Russia stima un utile di 700 milioni di dollari al giorno per quanto riguarda il petrolio. L'Ue nel sesto pacchetto di sanzioni mira proprio a questo: sferrare un duro colpo all'economia di Mosca. Anche se non c'è ancora la minima idea di  come verrà sostituito il greggio russo.

Gli Usa potrebbero tirarsi indietro sul petrolio

Nelle settimane scorse nella sua visita a Bruxelles, Biden ha dichiarato di poter essere in grado di sostituire il petrolio russo con quello americano: 15 miliardi di metri cubi in più quest’anno, per poi salire fino ad arrivare a 50 miliardi nel 2030.  Un numero irrisorio se si pensa che dalla Russia veniva importato quasi 170 miliardi di metri cubi all’anno. I petrolieri americani la pensano diversamente dal primo ministro Usa.

Se veramente ci sarà l'embargo allora saranno gli Usa a doversi sobbarcare il peso di "sfamare" l'Europa. Ma la produzione attuale è più o meno quella di dicembre. A stare alle previsioni la situazione non dovrebbe cambiare di molto nei prossimi mesi per smuoversi un po’ solo nel 2023 quando si dovrebbe passare dagli attuali 11,9 milioni di barili a 13 milioni.

Metsola conferma lo stop: "Non possiamo farci dividere da Putin"

Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo ha parlato di questo tema, dichiarando che è arrivato il momento di "decidere l’embargo immediato di tutte le forniture energetiche controllate dal Cremlino". E ancora: "L’energia è sempre stata un’arma politica per la Russia, uno strumento usato per esercitare la propria influenza, Ma Mosca non può essere contemporaneamente un membro della comunità internazionale e un aggressore che commette crimini di guerra".

"L’Ue non può essere ricattata", e aggiunge "al tempo stesso dobbiamo diventare impermeabili a ogni minaccia". Il che significa "diversificare le fonti energetiche, investire sulle rinnovabili, adottare nuove e più dure sanzioni nei confronti della Russia e aumentare i nostri aiuti all’Ucraina".