Cognome padre e madre, la Corte Costituzionale ha deciso: i figli li utilizzeranno entrambi
La nuova sentenza impone che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori, se in accordo. La vecchia norma è "discriminatoria e lesiva dell'identità del figlio"
La Corte Costituzionale ha deciso: sono illegittime tutte le norme che attribuiscono il cognome del padre al figlio in modo autonomo. Lo ha stabilito la Corte costituzionale. È "discriminatoria e lesiva dell'identità del figlio", la nota che fa riferimento la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre. La nuova sentenza precisa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell'ordine dai medesimi concordato. A meno che essi non decidano di comune accordo, di affidarne solamente uno. In mancanza di accordo sull'ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, resta salvo l'intervento del giudice in conformità con quanto dispone l'ordinamento giuridico.
Cognome padre e madre: i figli utilizzeranno entrambi
La norma che c'era prima non consentiva ai genitori di attribuire (di comune accordo) al figlio solo il cognome della madre. In mancanza di accordo, si attribuiva quello del padre, anziché quello di entrambi i genitori. La Consulta ha deciso che questo automatismo è illegittimo. Il motivo? Contrasta con gli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione e con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Cognome padre e madre, ecco come funziona in Italia
In Italia l'abitudine è che il cognome venga assegnato al momento della dichiarazione di nascita nel registro comunale dello stato civile. Tutto il contrario della Spagna dove avere il doppio cognome è la normalità. Se il bambino è figlio di una donna sposata prende sempre il cognome del marito. Ma il cognome della mamma può essere inserito in una fase successiva, solo se il padre è d'accordo, e viene fatto tramite il Prefetto. Il figlio prende il cognome del padre anche nel momento in cui la donna non è sposata e il figlio viene riconosciuto dal padre al momento della nascita.
Al contrario se il figlio viene riconosciuto dal padre in tempi successivi al riconoscimento da parte della madre, può assumere il cognome del padre aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre. Il presidente dell'AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani) Gian Ettore Gassani, ha commentato la decisione: "Cambia completamente la cultura giuridico giudiziaria del nostro diritto di famiglia". "Adesso toccherà al legislatore mettere in atto questa rivoluzione perché solo così possiamo scrivere la parola dine al paternalismo e al maschilismo del nostro diritto".