La missione anti Covid della Russia in Italia: i documenti del marzo 2020 raccolti dal Copasir
Le mail e le carte scambiate attraverso i canali diplomatici dei due Paesi rivelano che la spedizione da Mosca non aveva il carattere umanitario emerso inizialmente
La missione anti Covid della Russia in Italia: i documenti del marzo 2020 raccolti dal Copasir. Emergono ulteriori dettagli sulla missione di contrasto al Covid effettuata in Italia dalla Russia nel marzo 2020. Era il momento più buio per il nostro Paese, il lockdown era iniziato da circa due settimane e mascherine e respiratori erano ancora insufficienti per fronteggiare l'emergenza sanitaria. In quei giorni la Russia fu uno dei primi Paesi a farsi avanti per aiutare il governo italiano, allora guidato da Giuseppe Conte. Un sostegno che però le indagini delle ultime settimane hanno rivelato essere meno motivato da scopi umanitari rispetto a quanto si pensava. E i sospetti che la finalità spionistica fosse in realtà quella prevalente aumentano man mano che emerge la documentazione relativa a quei giorni.
La missione anti Covid della Russia in Italia
Stando ai documenti, l'intesa sull'operazione fu raggiunta personalmente tra il presidente russo Vladimir Putin e l'inquilino di palazzo Chigi, Giuseppe Conte. La missione prevedeva una serie di voli speciali a cadenza quotidiana "dal 22 marzo al 15 aprile sulla rotta Soci-Pratica di Mare-Sochi". Una missione pianificata nei minimi dettagli, come rivelano le carte raccolte dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nelle indagini sulla natura di quella operazione.
"Il decollo del primo aereo è programmato per le ore 14 di Mosca poi a seguire a distanza di un'ora altri quattro aerei. Attualmente si stanno preparando alla partenza 123 persone e 7 mezzi. Fra gli specialisti russi ci saranno 12 interpreti di lingua italiana", si legge nello scambio di comunicazioni. Ma a fare notizia e a smontare la linea della "missione unicamente umanitaria" sono le richieste fatte dai russi.
I documenti del marzo 2020 raccolti dal Copasir
Non solo un sostegno "organizzativo" come quando si chiede al ministero degli Esteri di attivarsi per ottenere l'autorizzazione per il sorvolo sul territorio italiano e l'atterraggio all'aeroporto di Pratica di mare. Ma anche economico, come emerge chiaramente in queste righe: "Si prega di provvedere al servizio terrestre aeroportuale nonché al refueling fino a 50 tonnellate di combustibile a titolo di cortesia".
E non finisce qui. Le richieste sono numerose e riguardano tutta l'attività aerea dei mezzi russi: il "rifornimento gratuito" presso gli aeroporti italiani, l'esenzione "dalle tasse di aeronavigazione", "pagamento del parcheggio" e così via. La Russia si è limitata al trasporto delle attrezzature necessarie e della delegazione. L'Italia ha dovuto pensare al "vitto e alloggio" di tutti i componenti della spedizione e persino a tutto il necessario per far funzionare gli apparecchi di ventilazione. Non proprio il massimo dello slancio umanitario.