Covid, Crisanti: "Terza e quarta dose di vaccino inutili ma me la farò"

Andrea Crisanti affronta il tema della nuova fase della pandemia

Il direttore della Microbiologia all’Università di Padova, Andrea Crisanti, delinea la nuova fase dell’emergenza Covid 19. Ricordiamo che si tratta di uno tra gli esperti più intervistati e interpellati in due anni di pandemia da covid-19, e anche tra i più fermi propugnatori della linea delle chiusure nelle fasi più gravi e del tracciamento. "Le mascherine servono ormai a poco", ha dichiarato, "Le misure di contenimento servono a poco, bisogna cambiare politica e proteggere i fragili". E' stato questo il suo suggerimento al governo in vista della decisione sulle nuove regole per l'utilizzo delle mascherine. Il 20 aprile prossimo, infatti, il ministero della salute deciderà se confermare o eliminare l’obbligo di mascherina al chiuso a partire dal 1° maggio in poi.

Vaccino, protezione non è duratura

"L’equilibrio della pandemia è ancora molto instabile, perché la protezione del vaccino non è duratura. Si paga il prezzo di 150 decessi al giorno in Italia, il Sars-Cov2 è la maggior causa di morte", ricorda il professore parlando al Corriere della Sera di "numeri importanti, con contagi stabilizzati a circa 70mila al giorno a livello nazionale. Secondo Crisanti, però, a questo punto "l’uso della mascherina non è più in grado di contenere se non in una percentuale tra il 15% e il 20%, perché la variante Omicron ha un indice di trasmissibilità tra 12 e 15 e poi non tutti usano questa protezione al chiuso, alcuni la portano male e altri non sempre". E sulla quarta dose?

Covid, Crisanti: "Terza e quarta dose di vaccino inutili ma me la farò"

Relativamente alla campagna vaccinale e alla terza e quarta dose, Crisanti dichiara che "il booster non tutela dall’infezione e probabilmente nemmeno la quarta dose. Prima o poi me la farò la quarta dose sono un mezzo vecchietto, ho quasi 67 anni - ha dichiarato il microbiologo - Ma la faccio a livello di precauzione, poiché non esistono dati che ne indichino una maggiore capacità di protezione contro le complicazioni gravi viste anche nei soggetti con terza dose".