Ugo Fantozzi e il Car Sharing. Le nuove tecnologie e le transizioni mal pensate e mal compiute.
Il povero Fantozzi, frustrato dal Comune di Milano e dal ginepraio per ottenere i permessi di accesso e parcheggio della sua Bianchina, prova l’esperienza del Car Sharing. Un micro trasloco, “proviamo un bel Fiat Doblò!”
La casa nuova quasi pronta, dopo infinite vicissitudini. Sabato si può fare finalmente un primo, piccolo trasloco.
Fantozzi pensa di usare la Bianchina.
“Ma Ugo, come la Bianchina! Prendi il Doblò su Enjoy, lì puoi caricare tante cose”, gli suggerisce la Pina.
“Brava Pina, che idea! Non ci avevo pensato. Altrimenti dovrei mettere le cose sul tetto come al solito e inzeppare tutto dentro”.
Ugo apre l’app, ma va aggiornata. Ma il telefono ha la memoria piena. Libera faticosamente spazio e reinstalla l’app. Dopo un paio d’ore i cicli sono completati.
Poi però serve la password, dimenticata.
Il povero Fantozzi inserisce sette volte la mail per errore, e alla fine gli tocca resettare la password. Arriva la mail, cerca di copiare e incollare il codice nell’app, ma non è possibile. Non banale ricordarsi il codice alfanumerico di 9 cifre da riscrivere. Ma alla fine riesce ad accedere. Cerca un Doblò e ne trova uno a trova uno a Gratosoglio, 5,7 km di distanza.
“Vabbè, ci arrivo in tram!”.
Lo prenota e gli viene inviato un numero per sms sul cell da inserire per confermare la prenotazione. Per poi dover inserire un altro pin per il pagamento online. Meno male che il pin è segnato sul telefono, altrimenti chi si ricorda.
Gli vengono subito addebitati 29 Euro per le prime 2 ore.
Che fatica. Ma ci siamo quasi! La procedura sembra riuscita. Fantozzi esce di casa con un respiro di sollievo e va a prendere il tram n. 3.
Mezz’ora dopo arriva al capolinea, scende e fa 500 metri a piedi per arrivare al Doblò.
Che bello! Clicca sull’app, apre la porta ed entra.
Serve il Pin. Un altro. E chi si ricorda. Nel telefono questo non c’è. Era nelle foto che aveva tolto dal telefono per liberare memoria per reinstallare l’app....
Chiama il numero verde, selezionando i vari numeri fino al “recupera Pin”.
La voce registrata dice: “accedete dall’app all’area personale e cliccate per riceverlo”.
Ma con l’app in attesa del Pin non è possibile tornare indietro ed accedere all’area personale.
La chiude e la riapre 4 volte, ma niente.
Il povero Fantozzi inizia a schiacciare i vari tasti del telefono, sperando di riuscire a parlare con un operatore ma non c’è modo di uscire dalla trappola.
A quel punto attacca e richiama. Clicca per parlare con l’operatore e la voce registrata dice: “Non riusciamo a rispondere, richiami dopo!”.
“Ma come dopo! Come si fa?”
In quell’istante un voce nell’auto dice: “Non è stato inserito il Pin, noleggio terminato”.
E si chiude automaticamente l’auto. Con dentro Fantozzi.
Fantozzi prova a riprenotare il Doblò nel quale già si trova, chiuso dentro, e per il quale ha già pagato le prime 2 ore, ma il sistema non consente di riprenotare lo stesso mezzo.... bisogna aspettare 2 ore....
Ma che senso ha? Perchè non si può riprendere lo stesso mezzo subito, come fattibile con Share & Go, il vecchio Car 2 Go?
Con Enjoy, no, per qualche bizantino motivo si devono attendere 2 ore....
Peraltro 2 ore già pagate, avendo ricevuto il preadddebito.
Fantozzi pensa di richiamare il numero verde ma poi ricorda uno dei tanti problemi già vissuti.
Un inverno passato, arrivando una sera di pioggia in treno a Milano Centrale, aveva cercato una Fiat 500 con la Pina e la Mariangela, gironzolando fradicio tra via Filzi e via Pirelli per un bel po' per cercare l’auto, in quanto spesso non si trova, per poi arrivare alla meta e sbloccarla.
A quel punto, ha aperto il portabagagli per caricare le valigie incastrandole bene, per poi salire in macchina, far sedere dietro la Mariangela e davanti la Pina, asciugarsi e apprestarsi a mettere in moto, ma ....
Erano scattati i fatidici, maledetti 3 minuti, e l’auto si era richiusa, con la famiglia e i bagagli dentro.
Fantozzi a qual punto aveva chiamato il numero verde, rimanendo in auto sotto al nubifragio, per sentirsi dire dall’operatore che per riprendere l’auto doveva attendere 2 ore.
“Eccellenza, mi perdoni, ma perché devo attendere 2 ore?”
“Mi spiace Signor Fantozzi, il sistema prevede questo e non ci possiamo fare nulla!”
“Mi riperdoni, qua c’è il nubifragio, cosa dobbiamo fare?”.
“Dovete uscire e prenderne un’altra. Se vuole gliene cerco una. Ecco, ad esempio ce n’è una a circa 700 metri da li”.
“Ma non possiamo usare questa? Sono con la Pina, la Mariangela e tutti i bagagli, sotto al nubifragio. Sono le 21, è notte, abbi pietà! Non le dò del ‘tu’, abbi lei. E poi tanto sto pagando a minuti, se ci metto più tempo per accenderla che problema c’è?”.
“Mi spiace signor Pupazzi, non si può, deve uscire, se ne vadi”.
“Chiedo scuso, sua santità, ma a me questa cosa mi pare una grandissima cagata! Come la corazzata Potionkin!”.
Il povero Fantozzi a quel punto, con la famigliola e le valigie è ritornato, zuppo, alla stazione per prendere un taxi.
Viene in mente poi la volta che aprendo l’app per prenotare un’auto compariva l’immagine a tutto schermo “Forza Azzurri”! Che figata. Peccato che non ci fosse la “X” per chiudere il “pop up” e quindi fosse impossibile accedere all’app e procedere....
Ma cosa ci importava rimanere a piedi se l’Italia aveva vinto gli Europei qualche mese prima.
Ma ritorniamo al Doblò oltre Gratosoglio. Niente da fare, quindi. Gli tocca lasciare l’auto e tornare indietro.
Fortunatamente da dentro si apre la portiera e non si resta prigionieri.
Altri 500 metri a piedi e il tram di ritorno. Mattinata buttata. Pre-trasloco saltato.
Magari proviamo con la Bianchina, qualcosa si farà. Ma si, proviamo, torniamo alla nostre certezze, o quasi, in qualche modo faremo.
E il pagamento dei 29 Euro? Ah, boh. Vedremo, magari ci penserà il Duca Conte Barambani.
Ormai la vita è sempre più complicata, inviluppata su se stessa. Anche quando si potrebbe semplificare, con un po' di buon senso e volontà.
Ormai viviamo tra le nuove tecnologie e le transizioni mal pensate e mal compiute.
Un po' come il PNRR, la transizione energetica, le aperture, chiusure e riaperture delle centrali a carbone, delle case, dei negozi, dei ristoranti, dei teatri e dei musei, dei confini, delle menti e dei cuori.
Anzi, no, questi ultimi 3 rimangono chiusi.
Speriamo che qualcuno ascolti il povero Fantozzi e faccia uno sforzo per migliorare qualcosa.
Con ossequio, stima e prostrazione!
Di Ugo Fantozzi